' GIORNALE A PIU VOCI Rilancio frontista Leggendo i resoconti dei vari interventi all'assemblea generale del I « Comitato nazionale per la rinascita del Mezzogiorno », pubblicati sul n. 10 di Cronache Meridionali) abbiamo potuto misurare la profondità della crisi cui è pervenuto nel Mezzogiorno il frontismo a direzione comunista. Non solo la relativa consapevolezza di questa crisi è stata echeggiata da numerosi autorevoli interventi; non solo essa è affiorata eloquentemente dalla patetica rievocazione dei tempi d'oro, quelli che vanno dal '47 al '50, dal Congresso di Pozzuoli alle Assise per la Rinascita, dalle adesioni dei Floriano Del Secolo e dei Tommaso Smith alle parate dei letterati populisti; ma di crisi hanno parlato esplicitamente Giorgio Amendola e altri autorevoli comunisti; ~ia pure di crisi in via di « superamento». . Non. possiamo non co11cordare con il leader com1.1nista quando questi afferma che la storia del frontismo segna una parabola che tocca il suo pu11to più alto al 7 giugno e poi comincia a declinare. A1nendola ha ragione nell'an.1monire i suoi interlocutori a non interpretare la crisi del frontismo come derivata da « certe situazioni di carattere internazionale » (leggi: rapporto Krusciov, destalinizzazione, Polonia, Ungheria); e ha ragione sopratutto di indicare come principale punto di riferimento per la storia della parabola frontista il II congresso del popolo del ìvlezzogiorno e delle Isole, cl1e si tenne a Napoli nel dicembre del I 954. Noi allora avevamo appena messo mano al nostro in1pegno redazionale, eravamo al n. 2 di Nord e Sud) guardavamo con responsabile preoccupazione alle dimensioni che la frana elettorale verso il comunismo era venuta assumendo nel Mezzogiorno; e però commentando quel congresso rilevavamo appunto che si constatava cc un impoverimento qualitativo delle adesioni »; che ormai cc il reclutamento di uomini come Labriola e Cerabona non era più un'operazione politica »; che cc la spregiudicatezza tattica dei comunisti aveva incontrato il primo limite obiettivo »; che in definitiva la sinistra democratica - per quanto povera di forze nel Mezzogiorno, sottoposta alla nauseante pressione del sanfedismo e del !aurismo, ulteriormente indebolita dal [59] BiblotecaGino Bianco
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