.. bìto quella iniziativa, o avrebbero espresso l'autonom.ia e l'iniziativa, socialista. Prevalsero i comunisti, e con essi le correnti socialiste che in no.me della 'unità di classe immobile e contemplatrice di se stessa accettarono la divisione del mondo e rinunciaro110 ad una 1 propria alternativa. Solo la fine della guerra li avrebbe liberati. Ci son voluti dieci a11ni, il XX Congresso del PCUS, il rapporto I(rusciov e la rivoluzione in Polonia e in Ungheria. Ma se in questo tem.po• la classe operaia settentrionale, anche se costretta in retroguardia (nessuno nega più che i sindacati sono inefficienti, mentre gli stessi dirigenti del PCI ammettono una cc restaurazione del capitalismo » ), ha partecipato allo sviluppo produttivo dell'industria, le masse contadine sono restate cc fuori dello Stato ». L'industria, che no·n aveva bisogno di un rinnovamento economico nel l\1ezzogiorno, nella misura in cui si modernizzava doveva consentire agli operai un decente tenore di vita; ma non avendo interesse a risolvere la « questione meridionale » continuava ad essere la ~ntitesi della rinascita del lVIezzogiorno. E' mancato il partito del Mezzo- - giorno, ed è mancata una politica di co1 ngi-q.nzione tra Nord e Sud che disgregasse il « blocco agrario » e promuovesse una efficace « alleanza tra operai del Nord e contadini del Sud». Quella politica non poteva essere la, politica dei co1 munisti, ma doveva essere la politica dei socialisti. I socialisti dovranno rispondere oggi agli stessi problemi che allora, dieci anni fa, non seppero pro,porsi nell'autonomia: l'iniziativa socialista, un'organizzazione capillare autonoma, una ideologia democratica ma classista, le responsabilità di governo senza i comunisti., il . dialogo con le masse cattoliche e con quelle che sapranno liberarsi dai miti del PCI. GIUSEPPE PASSALACQUA [58] BiblotecaGino Bianco
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