Nord e Sud - anno IV - n. 26 - gennaio 1957

., Il valore dell'unificazione socialista, com'è chiaro, nel Mezzogiorno, non può che essere ricercato nel modo come questa saprà porsi. Se essa dovesse essere un mero fatto politico nella comune accezione di questa parola, cioè una contingente combinazione elettorale, non gioverebbe certamente a nulla. Ma se essa potesse costituire un fatto strutturale riconnesso a tutta una visione peculiare del meridionalismo, potrebbe realmente essere quel fattore x che gli economisti cercano invano, per far scattare la molla di quel processo di trasformazione del Mezzogiorno che le varie Casse non ries,cono ancora ad avviare. Comuni fatti politici sono e restano socialismo nenniano, comunismo e PSDI, ma fatto creativo potrebbe essere il socialismo unificato. Non solo per la eventuale confluenza in esso delle attuali forze socialiste - molte delle quali, specie gli apparati, viziati dai vari linguaggi imparaticci e dai piccoli e grandi interessi _:_ ma perchè il valore attribuito al fatto· in genere e il conseguente scatenamento di forze nuove potrebbe determinare l'effettivo passaggio del massimalismo giacobino del PSI e del massimalismo possibilista dei comunisti e dell'esigenza riformistica su di un piano veramente costruttivo. In sostanza, ed è questo che molti non hanno anco·ra capito, l'unità socialista non ha valore per quello che essa riunisce, che può essere più o meno buono, ma per ciò che essa in forza di una riacquistata dignità potrà dare al socialismo e, quindi, al Paese. ENRICO p ARESCE Passala equa I fatti di Polonia e di Ungheria non potevano che accelerare il processo di riunificazione socialista in Italia, dove - nelle forme corrispondenti alla nostra collocazione politica - il gioco delle due egemonie contraipposte aveva soverchiato l'iniziativa socialista. Il duello immobilistico tra PCI e DC era stato la ripetizione interna di quella spartizione di influenze che da Yalta aveva delegato la preponderanza ai diretti « alleati » dei vincitori. Il socialismo - in Italia e in Europa - era così destinato a subire quella preponderanza, sino a quando il disgelo internazionale e la distensione non avessero liberato le forze isolate e paralizzate dalla guerra fredda. Le nuove vie in Polonia e in Ungheria corrono quindi parallele al moto del risveglio socialista che ih Gran Bretagna, in Germania e in Italia apre l'alternativa che prima appariva un'utopia, ma che oggi non può essere che la alternativa del socialismo democratico in Europa. Malgrado le contraddizioni esterne della Francia, che vede i socialisti sotto gravi responsabilità di goverino, il fallimento dei diisegni di restaurazione conservatrice dei radicali come Faure e dei democristiani segnato il 2 gennaio con la fine degli appa- [54] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==