Nord e Sud - anno IV - n. 26 - gennaio 1957

inferiorità nella concorrenza mondiale finiscono per costituire un ostacolo <Liprocessi interdipendenti della evoluZione democratica della vita universitaria e della spinta trasformatrice della vita industriale. Il problema della cultura economica, giuridica, sociologica, in una parola «politica>>, è dunque un problema centrale nella riforma delle facoltà tecnico-scientifiche. Proprio perchè nei confronti dei nuovi ceti l'Università si trova impegnata in più gravose responsabilità di assimilazione e di educazione, è necessario a tutti i costi evitare che i <<tecnici», che vengono acqui~ stando poteri direttivi sempre più estesi nella vita industriale (dove sempre più largamente si diffonde la figura del « dirigente intermedio >>,che unisce alla conoscenza tecnica dei processi produttivi attitudini e responsabilità di valutazione economica e di impulso organizzativo), restino <<disorientati» nel mondo delle relazioni sociali di cui entrano a far parte, impacciati, nelle loro scelte, da ostacoli <<culturali » di origine universitaria, esclusi, per radicali incomunicabilità di linguaggio, dall'accesso all'alta direzione. Si accentl1a così la difficoltà del ricambio tra l'attuale ceto direttivo, in via di esaurimento, e il nuovo, imbarazzato di fronte alle proprie responsabilità. Sono certamente giustificati molti rilievi, sul conto dell'IPSOA, ma ciò I non toglie che il problema posto dall'IPSOA, rimanga: o l'Università stessa sarà in grado di darvi risposta, giocando un ruolo attivo sul generale spostamento degli equilibri sociali, oppure il problema verrà legittimamente affrontato al di fuori di essa; e risolto, infine, ai suoi danni. Si può risalire, di qui, a considerazioni più generali: le nostre Università riscB.iano di trovarsi arretrate rispetto all'evoluzione del Paese, proprio in quanto si tengano discoste ·dai nuovi problemi posti dallo sviluppo dall industria, in quanto accedano all'idea di una selezione meno rigida, giustificata da false preoccupazioni di carattere <<umanitario» e <<sociale», in quanto rinunzino a integrare la specializzazione con la educazione scientifica e con una generale capacità formativa di carattere civile. 8. A 9uesto punto, il problema della preparazione universitaria dei << tecnici» e dell'avvenire professionale dei laureati viene a confluire in quello, più ampio, degli istituti della,<<libertà sociale » e delle basi reali della democrazia politica nel nostro Paese. Nelle imprese pubbliche, come nelle imprese private, è dato oggi scorgere segni indicatori di una evoluzione verso nuovi equilibri nella ripart~zione del potere industriale. La menta- [42] Bibloteca Gino Bianco

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