denza a incrementare, sembrano a molti idonei per realizzare un più va... lido « ponte» tra la scienza universitaria e la vita sociale. Ma, per risolvere questi problemi, si dovrà pur sempre partire dall'esame della riforma Gentile, e dalle successive esperienze totalitarie e democratiche. Non si può comunque evitare la discussione generale sui compiti delle 11ostreuniversità nel presente momento della vita italiana, sulla loro configurazione istituzionale, sulle diverse concezioni fra loro in lotta; ma si può ora tentare di formulare i criteri· per una interpretazione del rapporto cl1ecorre fra progresso scientifico e tecnologico, da un lato, e trasformazioni sociali in corso, dall'altro; se non altro per evitare che uno slancio di fede clemocratica si avvilisca e degradi nel culto di un generico e retorico << rinnovamento ». L'Unione Goliardica Italiana - la quale è una forza che conserva l'ambizione di rappresentare, negli Atenei, posizioni laiche e innovatrici - non può certo rinunziare, in favore di un « sindacalismo>> illusoriamente redditizio, all'elaborazione dei suddetti -criteri, capaci di misurarsi nell'interpretazione dei fatti e nella pratica politica. 4. Prendiamo un problema che ovunque torna in discussione, fuori che nelle nostre Università: il << nuovo rapporto>> tra l'Università e l'industria, o la vita produttiva in genere (5 ); e, in particolare, il problema della << formazione dei quadri direttivi », per incoraggiare la quale si propongono appositi istituti post-laurea o corsi paralleli e integrativi rispetto al piano di studi. Si può affermare che nelle avanguardie studentesche. perdura un diffuso e irragionevole disinteresse per una questione come questa) che, se vissuta ( 5 ) Il Mercurio ha dedicato al problema un nu1nero speciale dal titolo << Il rapporto scuola-indu~tria » (agosto 1956), con contributi di Tremelloni, Pozzani, Drucker, Segre e altri. Rileva in particolare Umberto Segre (p. 17) che << La questione della finalizzazione della scuola... a una mutata struttura sociologica del Paese, al suo crescente tasso d'industrializzazione ... non è di quelle che abbiano costituito l'oggetto di un indirizzo ideologico dell'istruzione in Italia in questo dopoguerra .... I conflitti di coscienza della scuola italiana si sono mossi su tutt'altri binari, su antinomie che non v)è ragione di ritenere, su altro piano, meno importanti, n1a che restano comunque n1olto distanti da quello che qui ci interessa ». Il Segre intende riferirsi, per la verità, alla scuola media: ma l'estensione si presenta immediata. [37] Bibloteca Gino Bianco
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