l'iniziativa dell'UNURI -di avanzare soluzioni di polit1ca scolastica di interesse generale, perchè queste, al contrario, dovrebbero scaturire dalla stessa dialettica delle forze, chiusa ciascuna nella difesa dei propri rappresentati; e persino ad avversare ogni•posizione, che non si risolva nel fare eco passivamente agli atteggiamenti elementari della <<massa >>universitaria, in. quanto, si argomenta, ogni posizione definita, ogni scelta ideale, è propria solo di piccoli gruppi, di minoranze <<aristocratiche>>e, non della generalità dei rappresentati. Così, a proposito dell'Esame di Stato è parso più volte che ci si potesse accontentare della constatata insofferenza di certi strati studenteschi, senza approfondire oltre, col pretesto della « difesa della classe>>o della <<volontà della base » : oppure ricorrendo ad altri argomenti, del tutto formalistici o demagogici, chiaramente di co.modo (2 ). Fraintendimenti grossolani del socialismo, falsi sofismi pratici; riluttanza ad impegnarsi in un dialogo effettivo con quelle posizioni <<liberali», che pure non pochi fra quelli che così mal ragionano affermano poi di voler << innestare » sul tronco del socialìsmo tradizionale; tradimento, in fondo, del proprio compito più impegnativo: che non •può farsi certo consistere nell'importare tra gli studenti un classismo di quarta mano, (destinato poi fatalmente a slittare su un piano <<corporativo >>e, in ultima analisi, reazionario), ma, semmai, nel « far valore in concreto il peso ideale della classe operaia tra le giovani generazioni >>,mediante una diagnosi più profonda ( 2 ) Gli argomenti che si fondano, contro l'Esame, sul carattere di << organo di stato>> delle Università sono (a parte l'inesatta espressione) del tutto privi di fondamento. Esame di stato e autonomia delle Università sono nella nostra Costituzione (e per un principio generale dello stato moderno) principi correlativi; l'uno non regge ~enza l'altro; ed anzi, se l'esame è potuto apparire finora a qualcuno non indispensabile, è proprio perchè l'autonomia delle Università è stata ridotta progressivamente dalla legislazione accentratrice fascista. Nè si può davvero far ricorso alla assai screditata (massime poi alla luce delle esperienze legislative italiane) antitesi di diritto pubblico e privato posta come equivalente all'altra di interes~e generale e particolarismo egoistico; se non altro perchè nel nostro ordinamento gli Ordini professionali non sono private associazioni, ma organismi di diritto pubblico. Ma pensare che nelle commissioni statali verrebbero immessi dei professionisti per ... limitare la concorrenza, è supposizione assai ingenua: non solo l'esperienza dell'esame di stato per le professioni legali, in atto da decenni, testimonia in contrario, ma ognuno sa bene come gli ostacoli reali per l'accesso alle professioni siano di ben diversa e più grave natura. (34] Bibloteca Gino Bianco
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