.. tiere d'Informazione (come contraltare del più austero suo confratello del 1nattino), o al suo diretto concorrente milanese La Notte, o al quotidiano paracomunista di Roma Paese-sera. Gli esempi di relativo svecchiamento, anche in Italia, come si vede, non man~ano. Ma si potrebbe andare molto più avanti. Le poche aziende giornalistiche che sono ancora libere (o che sono almeno relativamente indipendenti da interessi industriali inconciliabili con le esigenze di funzionalità e di prosperità di un giornale .moderno) dovreb·bero prendere iniziative risolute, pur dopo avere operato i più accurati sondaggi nell'opinione pubblica. E qui non si chiede che vengano degradati intellettualmente i pochi gioielli tradizior1ali di cui attualmente dispone la nostra stampa quotidiana (i quali, tra l'altro, sono anche dei buoni affari per i loro proprietari), ma che venga creato un tessuto connettivo di quotidiani «d'informazione», icui azionisti, senza ipocriti moralismi, siano essenzialmente intenzionati al guadagno, come lo sono stati, specie in quest'ultimo dopoguerra, e lo sono tuttora, i fondatori di settimanali a forte tiratura. Qualche recente ese1npio può forse sembrare non molto invitante in tal senso (24 ), ma noi ci ostinia1no ( 24 ) Intendiamo riferirci al quotidiano Il Giorno, nato con grandi ambizioni a tv'1ilanonei primi mesi del '56. Dicevamo pit1 sù che un giornale d'opinione fatto male è qualcosa di molto diverso da un giornale popolare; aggiungiamo, a proposito del quotidiano di Baldacci, che non basta spezzettare gli articoli, adottare un'impagina- , zione all'inglese e stampare tre o quattro strisce di fum-etti americani in ultima pagina per fare un giornale popolare: le innovazioni devono toccare anche e soprattutto la sostanza. Chi tenta di racchiudere un messaggio ideologico in una foto o in un editorialino di 30 righe rischia di riuscire più astruso ed allusivo di chi gli dedica un <<fondo>>di due colonne: allo stesso modo che un settimanale laconico come Le Ore - non sembri un paradosso - è <<difficile» almeno quanto Il Mondo. Analogamente, Il Giorno non è, nella <<specie», un giornale popolare; sul piano del giornale intellettuale, <<di qualità », non si vede perchè non gli si dovrebbe preferire Il Corriere della Sera o magari La Stampa, che sono fatti incomparabilmente meglio. La enorme forza tradizionale di un quotidiano come Il Corriere della Sera non potrà mai venire scalfita da chi_, senza poter contare sulla sua autorità, resti sostan-- zialmente nell'ambito della sua stessa formula giornalistica; nè basta, per fargli concorrenza, distinguersi da esso soltanto sotto il rispetto politico. Anche a Milano, i cittadini che acquistano il quotidiano spinti dall'adesione politica alle idee che esso propugna, sono una minoranza; e in un ambiente in cui Il Corriere viene considerato, a torto o a ragione, il giornale tout court, chi cerca un'opinione genericamente <<di sinistra » si rivolge direttamente alla fonte tradizionale, all'Unità o all'Avanti!. Le . . . [30] Bibloteca Gino Bianco
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