delle situazioni precapitalistiche, caotiche: lotte tra maggiorenti locali per aggiudicarsi le porzioni più cospicue del (quasi sempre deficitario) pacchetto delle azioni; contese tr,a vari gruppi per assicurarsi, attraverso il controllo del quotidiano, il predominio politico locale; giornalisti che dirigono, da « tecnici», quotidiani che hanno una linea politica nettamente discordante dalle loro convinzioni; giornali che cambiano intonazione politica da un giorno all',altro in seguito a discordie intestine tra gli azionisti, o alle pressioni o alle minacce di un inserzionista pubblicitario. Come spesso avviene, questi fenomeni, comuni a tutto il Paese, trovano nel Mezzogiorno· un loro riflesso esasperato. Notavamo in un'inchiesta pubbl1cata tempo fa su queste pagine (12 ) che nell'immediato dopoguerra sembrò stesse verificandosi, nella piccola stampa di provincia, un qualche mutamento, sia quantitativo che quaEtativo: vennero ripristinate. le vecchie testate soppresse dal fascismo, in molti c,apoluoghi sorsero nuovi fogli locali, si notò a volte un promettente avvicendamento di quadri nelle redazioni, dove elementi giovani cominciarono a sostituirsi agli anziani screditati. E si badi che una rete di giornali di provincia, più o meno « indipendenti» ed ,autosufficienti, più o meno collegati a gruppi locali d'inte- ' ressi, ma almeno politicamente differenziati ed a lor modo coraggiosi ed aperti nel difendere quegli interessi, rappresenterebbe senza dubbio un fatto positivo, un centro di raccolta di energie intellettuali di periferia, un modo vitale di avvicinare la Capitale ,alla provincia, di dimensionare l'interesse nazionale a quello locale, e viceversa. E con ciò si intende dire che anche la propaganda, basata sulla difes,a di situazioni sezionali o aziendali, quando sia fatta schiettamente e con calore, perde gran parte del suo veleno; per quanto si debba esser convinti che, nel settore dell'informazione, la Verità con la m,aiuscola - così come viene da più parti idoleggiata in un suo valore astratto, moralistico, per così dire - non esiste, è pur vero che proprio dalla contesa delle varie propagande può venir fuori un dato che, per essere più ricco di pieghe e di sfumature, sia il più vicino possibile alla verità. Quello che, al contrario, distrugge ogni fermento, ·che taglia ,alla base il «dibattito», è ancora una volta l' «uniformità» politica, la quale ha i suoi riflessi negativi anche sotto il rispetto tecnico, in quanto costringe (12 ) Nello Ajello e Giovanni Cervigni, << Giornali di provincia», in Nord e Sud, a. Il, n. 7, giugno 1955. [20] Bioliotecaginobianco
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