Nord e Sud - anno IV - n. 26 - gennaio 1957

Tempo di Roma. La Ga.zzettadel Mezzogiorno non può aspirare, non ostante la sua buona diffusione, ad essere una voce << nazionale ». I giornali « meJj » di Napoli, di Palermo o di Catania vedono di giorno in giorno decadere la propria funzione e, in molti casi, decrescere la propria tiratura. << Alla coalizione, nel Nord, degli interessi rappresentati dai cartels e monopoli, o che trovano nella stampa la loro difesa, anche quando si tratta di giornali . dall'etichetta di 'indipendenti', si contrappongono nel Sud gruppi e interessi di portata individualistica) per quanto vasti, difesi da giornali ' personali', portavoce diretti di Tizio o Caio, molitore o agrario. qp,pure, vi s~no giornali di origine e finanziamento bancario, alimentati da danaro pubblico» (10 ); com'è il caso del Mattino, del Corrieredi Napoli e della Ga~- r zetta del Mezzogiorno, che fanno capo al Banco di Napoli. E1 con gli armatori, i molitori, gli agrari e le banche meridionali si sostituisce, al capitalismo evoluto, protezionistico e di << lunga vista>> dell'industria padanoc1salpina, un capitalismo più apertamente reazionario, gretto, artigiano, paesano. Quello che qui si dice dei giornali del Sud, vale anche, seppur in misura un po' minore, per la maggior_parte dei giornali << medi » (20--30mila copie) del Centro e del Nord. Il deficit diventa un compagno assiduo; i suoi riflessi sulla qualità del giornale «medio» sono diretti e lampanti. L'arretratezza tecnica di cui in genere soffre la nostra stampa tocca qui, nella mezza-provincia giornalistica del Sud, e nelle città minori del Nord e del Centro, le sue cime. La presenza o la minaccia del «passivo>> esorta la proprietà a contrarre le spese, a ridurre il numero dei corrispondenti, a servirsi di «.seconde mani », a far grande sp,accio di materiale di agenzia, a procrastinare questo o quel rammodernamento d'impianti, a mortificare il settore delle notizie internazionali, a rendere ipertrofica la cronaca locale (in quanto poco costosa), ad ostacolare l'ingresso - nelle asfittiche, . strapaesane, e tuttavia quasi sempre astruse « terze pagine» - di quei motivi di attualità, di divulgazione, di utile e spicciola << informazione » che mietono successo sui rotocalchi, da Epoca giù giù fino alla Domenica del Corriere e alla Tribuna Illustrata. I quotidiani «medi>> sono costretti per quest'ultimo rispetto, invece, a restare nel registro della più anchilosata I « varietà letteraria», perchè in Italia è ancor oggi molto più facile trovare chi accetti di «dettare», gratuitamente o quasi, per la « terza pagina» del gior- ~ ( 10 ) Occidente, cit. . . [18] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==