Nord e Sud - anno IV - n. 26 - gennaio 1957

.... lettore. I casi di quotidiani che, per la loro tir,atura e soprattutto per il loro gettito pubblicitario, rappresentano dei grossi affari - pensiamo al Corriere.della Sera, alla Stampa e a pochi altri - non fanno legge, per la loro spor,adicità: è comunque evidente che i quotidiani più redditizi sono anche quelli capaci di stare, dal punto di vista tecnico, al livello della buona stampa degli altri Paesi d'Europa. Ma gli altri? La scarsa economicità del giornale re~a con sè un modesto livello qualitativo, contribuisce a determinare per gran parte della nostra stampa una evidente incapacità di assolvere la sua funzione; ma ciò non è ;iddebitabile esclusivamente ad una questione di costi. Specie nel settore dell'informazione (che è libera e fine a se stessa, o non è), il carattere « strumentale » del quotidiano determina nelle redazioni delle abitudini, cr~a dei timori reverenziali e dei << complessi» che vanno, nella loro incidenza negativa, . ·----- _, - . . ·- - . ·-----· - - --- - -- - molto al di là delle intenzioni dei << mandanti >>.La mentalità orwelliana di cancellare gli avvenimenti incomodi cresce su se stess,aanche al di sopra òegli interessi contingenti da cui è nutrita, si evolve in una complessiva carenza di moralità del mestiere, in un eccesso di servilismo propagandistico, al contatto col quale la notizia, nella sua illuminante laconicità, non può non diventare la vera parente povera del giornale, una sorta di neqiico da controllare e, all'occorrenza, neutralizzare: qu,ello di cui si fa abuso è il << commento >>,nelle cui maglie il fatto è avvolto e nascosto. Il disinteresse per la notizia in sè, come fondamento della conoscenza e dell'interpretazione dell'avvenimento, è car,atteristica precipua della stampa italiana. In una delle sue « schede della stampa italiana» pubblicate periodicamente su Comunità, Sam Càrcano esaminava tempo fa uno dei problemi più interessanti, e meno noti, della vita giornalistica di un Paese moderno: i « ca11alid'informazione>>. « L'agenzia - scriveva Càrcano - è da noi una sorgente, più che di notizie, di commenti, che acquistano valore in quanto siano pubblicamente risapute le ispirazioni alle qu,ali l'agenzia stessa è soggetta. Giornale d'informazione è, da noi, il sabotaggio giorna# listico da parte di precisi interessi che non esitano ad assumere una chiara fisionomia non soltanto quando gli interessi in questione versano in particolare pericolo, ma addirittura in occasione di cerimonie e manifestazioni ufficiali. Così si arriv1a al caso di quel comitato di imprenditori e finanzieri per lo sviluppo del Mezzogiorno, la cui riunione a Palermo ha [14] Bibloteca Gino Bianco

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