periale inglese del secolo decimonono fu politica di potenza; ma, in contrasto con la politica di potenza tedesca o russa di quel periodo, non fu mai solamente politica di potenza. Essa perdette di rado interamente di vista l'esigenza e la promessa della libertà politica e intellettuale e di una giustizia uguale secondo la legge, e, nei suoi migliori rappresentanti, si possono sempre scorgere tracce della speranza entusiastica e dell'anticipazione dell'istituzione di un Regno universale di Dio su questa terra ». Con l'indipendenza americana ci troviamo poi di fronte all'esempio più evidente, ed in fondo unico, di uno spirito nazionalistico che si forma per puro atto di coscienza, al di fuori di fattori naturali di sangue o di suolo, come pure di ogni preesistente tradizione storica, sotto la spinta di un impetuoso sentimento di libertà, individuale prima ancora che nazionale: fu quest'esigenza di libertà ad aprire la via alla guerra d'indipendenza ed alla nascita di un nuovo spirito nazionale su di un terreno che dal punto di vista storico, politico e culturale era a questa nascita certo meno adatto che non quello offerto dalla maggior parte dei popoli dell'Europa continentale, dotati di una ben più definita consistenza etnica e nei quali l'individualità nazionale era andata laboriosamente maturandosi attraverso un secolare processo storico. Oggi, sembra però che il nazionalismo abbia esaurito la sua funzione storica: da grande forza morale che riempiva il cuore degli uomini della grande speranza di una nuova libertà esso si è andato quindi trasformartdo (e probabilmente questo processo di trasformazione si è ormai compiuto) in una forza negativa, che inesorabilmente ostacola la creazione di migliori relazioni fra i popoli. << Attualmente, il nazionalismo, che era all'inizio una grande ispirazione, che allargava ed approfondiva la comprensione dell'uomo, il sentimento di solidarietà, di dignità autonoma delle masse, sembra incapace di resistere politicamente ed emotivamente alla nuova situazione. Una volta esso accresceva la libertà e la felicità individuali, ora le distrugge e le assoggetta alle esigenze del prolungamento della sua esistenza, che non appare più giustificata. Una volta era una grande forza di vita, che affrettava l'evoluzione dell'umanità, ora può diventare un peso morto per la marcia dell'umanità... La libertà individuale dell'uomo va organizzata oggi su basi sopranazionali. La democrazia e l'industrialismo, le due forze che sorsero contemporaneamente al nazionalismo, e che si diffusero con esso sul mondo, si sono oggi entrambe sviluppate al di là dei rapporti nazionali ». Le gùerre di questi ultimi quarant' anni hanno tuttavia tragicamente dinìostrato quanto il nazionalismo abbia ancora radici profonde nella coscienza dei popoli, quanto lo Stato nazionale sia più profondamente sentito dalle masse di qualsiasi organizzazione politica precedente. Pure, anche il nazionalismo, come le altre forme prevalenti di coscienze di gruppo che lo hanno preceduto, dovrà compiere, presto o tardi, il suo ciclo. E il sentimento di nazionalità, una volta che abbia avuto luogo per esso quel processo di spoliticizzazione che già ha conosciuto la religione, potrà << svincolarsi dal1'organizzazione politica e rimanere un sentimento intimo e commovente ». Qua- [109] BiblotecaGino Bianco
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