come mette in evidenza il Kohn, quando quest'ultimo << è anzitutto e sopratutto in un dato periodo storico: « La nazione esige dall'uomo la suprema fedeltà, esige che tutti gli uomini, ' non solo alcuni individui o classi, siano trascinati in questa fedeltà comune e che tutte le civiltà.i (che fino a quel periodo moderno seguirono i loro propri modi di es•primersi, spesso largamente divergenti da questo) siano ormai determinate sempre di più da quest'unica suprema coscienza di gruppo, il ·nazionalismo ». In questo senso, di nazionalismo si può parlare soltanto riferendosi all'epoca moderna, perchè è solo dalla Rivoluzione francese in poi che la fedeltà alla nazione ha acquistato un carattere prevalente rispetto a quella dovuta a qualsiasi altro gruppo al quale l'uomo appartenga. E ciò in quanto è evidente che questa prevalenza dell'idea di nazionalità su ogni altra forn1a di coscienza di gruppo può fondarsi su di un già esistente processo di ·-1ntegrazioné --delle--masse- -popolari- in una forma politica comune; e non sarebbe possibile concepire il nazionalismo se non preceduto dal concetto di sovranità popolare, senza cioè una revisione completa dei rapporti fra governanti e governati e delle classi e delle caste fra loro. Fino a che infatti non vi sia nel popolo il sentimento della sua partecipazione, sia pure ancora imperfetta, alla cosa pubblica, non avrebbe modo di svilupparsi in esso la convinzione che la sua fedeltà debba dirigersi in primo luogo alla nazione, di cui egli è divenuto parte attiva e responsabile. E deriva altresì da tutto ciò che anche per il Kohn, come per la maggior parte dei moderni studiosi del problema del nazionalismo, uno stato d'animo, un atto di coscienza che dalla Rivoluzione francese in poi è diventato sempre più comune all'umanità ». Alla coscienza della propria individualità nazionale si aggiunge cioè la consapevole volontà di fare di quest'ultima l'elemento basilare e determinante di tutta la propria condotta sociale, sia nei rapporti interni che in quelli esterni. D'altra parte, non deve destare sorpresa che il nazionalismo si sia affermato proprio quando, grazie al rapido progredire della tecnica ed alla conseguente maggior facilità e speditezza delle comunicazioni, si erano così fortemente accresciuti i contatti fra i vari popoli e quindi le possibilità di influenza degli uni sugli altri, situazione dalla quale si sarebbe potuto ragionevolmente ritenere che dovesse con il tempo derivare una rafforzata concezione universalistica e cosmopolitica, e non già nazionalista, della umanita: erano invece proprio questi più fre... quenti e piu intimi contatti con gli altri popoli e la miglior conoscenza delle rispettive caratteristiche che accentuava, in ognuno di essi, attraverso il reciproco confronto, la coscienza della propria individualità e facilitava quindi la via al nazionalismo. Al qual proposito giustamente osserva il Kohn che a fissare i contorni dell'individualità nazionale contribuisce anche, in maniera non tenue, appunto l'immagine che di una nazione se ne facciano gli altri popol~. << Fra le realtà della vita nazionale, l'immagine che una nazione forma di se stessa e nella quale si rispecchia è una delle realtà più importanti. Forse solo leggermente meno importante è il riflesso prodotto dagli osservatori stranieri e l'im- [107] BiblotecaGino Bianco
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