Nord e Sud - anno IV - n. 26 - gennaio 1957

accennare che uno dei problemi di fondo della nostra vita de1nocratica è permeare i cattolici dei valori dello stato 111oderno; e che un altro problema di fondo è di portare al governo, guarite da ogni infantilismo politico, quelle forze popolari e de1nocrati l1e che sono interessate al rinnovamento delle strutture politiche ed economiche del nostro paese. 2) Le osservazioni sul proble1na di Suez ci trovano consenzienti per la massima parte. Già F. Gozzi, del resto, ricordava le responsabilità francesi e j 11glesi nei confronti della politica europeistica. Non va dimenticato, però, che il nocciolo del problema era ed è il seguente: chi è nel Medio Oriente che ha dato fuoco alle polveri? E ciò si è troppo spesso dimenticato in Italia ~ all'estero (segnata1nente negli Stati Uniti) nelle ultime dieci o dodici settin1ane. Subordinatamente, I'Economist l1a perfettamente ragione di scrivere quello che E. Rossi ricorda: ma cosa devono fare gli stati-leaders dell'Europa se gli Stati Uniti non adempiono alla loro funzione di « guida »? Vi sono problemi che devono essere risolti: ed atte11dere il « beneficio del tempo » può essere a volte assai dannoso. Non sembra, acl esempio, all'amico Rossi che il problema di fondo del Canale di Suez non tSia stato risolto affatto? E che le alquanto semplicistich.e n1ozioni dell'O.N.U. ignoravano appunto il nodo della questione? Per quel che riguarda l'Italia, bisogna intendersi bene. A noi non sembra che l'atteggiamento del nostro paese ia stato dei più corretti, tra la fine di luglio e la fine di ottobre; ci sembra anzi che sia stato tale da suscitare molte t non del tutto ingiustificate diffidenze. la anche ammesso che così non sia, v1 sono momenti in ct1i non è lecito far valere dissensi formali, risentimenti, suscettibilità. Sono i mon1enti in 11i e in gioco la con1une salvezza: fu il momento in cui Olanda e Belgio si a ten,nero ad un voto dell'ONU e l'Italia commise l'errore, gravissi1no ai 11ostri occhi, di non astenersi. E fu, ce lo consenta l'amico Rossi, una decisione ciagurata. Ed e fortuna che, malgrado Fanfani, dopo l'errore iniziale, la del ga1ione italiana abbia cominciato a comportarsi come avrebbe dovuto fare fin dal pri1no 111omento: si sia cioè astenuta, come l'Olanda e il Belgio, quando è venuta in votazione la provocatoria mozione afro-asiatica diretta a infliggere una dura umiliazione all'Europa. Altro che colonja1ismo! Con la scusa dell'avversione al colonialismo - ha ragione Salvatorelli - si sta ormai accreditando una specie di « razzismo di colore ». F. C. [105] Bibloteca Gino Bianco·

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