rapporto con la maggiore mortalità infantile generale e, quindi, con le cause che la condizionano. Minore importanza si deve dare alla sifilide come causa di natimortalità perchè questa, che è pure la più elevata d'Italia, deve ritenersi in Lucania dovuta soprattutto a cattiva assistenza al parto. L'infezione reumatica acuta e le cardiopatie ad eziologia reumatica hanno importanza nella patologia regionale come è indirettamente dimostrato dall'alta mortalità per malattie del cuore. Secondo i dati degli Uffici Comunali d'Igiene si avrebbe una incidenza del 3% nella zona occidentale e del 2% in quella orientale ('). Fattori condizionanti devono ritenersi oltre le condizioni di lavoro, anche l'abbigliamento e il riscaldamento inadeguati delle case. La frequenza delle cardiopatie rilevate nell'indagine schermografica di Grassano è del 4%. La massima frequenza dei cardiopatici si osserva nelle famiglie contadine (4,6% addetti all'agricoltura rispetto a 4,0% visitati addetti ad altre attività). La brucellosi, ha un'incidenza, come si è visto, tre le più elevate d'Italia. Essa è determinata soprattutto dal contatto con caprini ed ovini. In . una indagine eseguita su alcuni greggi nell'Agro di Grassano la prova allergica, completata con la sierodiagnosi, ha fornito una percentuale di animali infetti dell'80o/~. Freque.nte è anche la febbre tifoide e le infezioni paratifiche, soprattutto per l'ambiente fecale che si viene a stabilire in prossimità delle abitazioni sfornite di servizi igienici, più raramente per inquinamento delle acque potabili. L'anchilostomiasi è circoscritta al territorio di Senise, nella valle del Sinni, tra gli ortolani, di cui può considerarsi malattia professionale. Quasi universalmente diffusa l'ascaridosi; notevolmente diffusa l'ossiu-- riasi, sia per l'ambiente fecale che si viene a stabilire nei pressi delle abitazioni sfornite di servizi igienici, sia per l'alto coefficiente d'affollamento delle a·bitazioni medesime. Notevolmente diffusa l'echinococcosi, con una frequenza dal 1941 al 1952 tra le più elevate d'Italia, con 2,24 per 100.000a'bitanti rispetto a 1,44 ( 5 ) C. M. CARONIA, Basilicata, Relazione tenuta al Congresso Internazionale di Studi sul problema delle aree arretrate. Milano 10-15 ottobre 1954. [87] Bibloteca Gino Bianco
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