Nord e Sud - anno III - n. 22 - settembre 1956

dell'intero paese (6 ). Anche quest'ultima malattia come è noto, ~è condizionata alla convivenza della popolazione contadina con gli animali domestici, soprattutto con i cani ed i maiali. Per ciò che si riferisce alle ma'1attie infettive più frequenti nell'età scolare, bisogna rilevare che, sia per le condizioni ambientali ,domestiche, sia per l'inadeguatezza e l'affollamento delle aule scolastiche, esse assumono sempre carattere fortemente epidemico, anche se tale fenomeno non si evidenzia dai 'bollettini delle denuncie delle malattie infettive. Scarsa importanza, anche se frequenti, hanno le congiuntiviti e le dermatiti da solfo e solfato di rame tra gli addetti al trattamento antiparassitario delle viti. Il gozzo sembra diffuso nella zona occidentale e centrale. Anche Grassano, nella zona orientale, in ·base ai risultati dell'indagine sulla popolazione scolastica, non è risultata indenne da gozzo. Quali che siano le cause di esso, la sua insorgenza deve ritenersi condizionata a fattori ambientali. Non ci sono dati attendibili sulle malattie carenziali. Il rachitismo non sembra raro, ma non è contrassegnato da quadri notevoli. Il numero dei malati di mente non sembra elevato, i ricoverati essendo meno del 0,5 per 1.000 abitanti. Non vi sono dati attendibili sui minora ti psichici. 3. CENNI SULL1 ALIMENTAZIONE Prima di accennare alle condizioni economicl1e ed ambientali, la cui importanza affiora chiaramente in questa rapida corsa attraverso la patologia regionale, è opportuno ricordare alcuni dati sulla alimentazione della popolazione lucana raccolti dalla Commissione Parlamentare d'inchiesta sulle famiglie misere e disagiate e su 1026 famiglie di Grassano. In realtà, in quei dati, come fa notare Margaria, non vi è alcun rilievo diretto del vero consumo individuale; non si ha alcun elemento per stabilire la distri1 buzione dell'introito calorico nell'ambito della famiglia stessa: la grande differenza tra le famiglie con un componente soltanto (4014 calorie per unità di consumo) e quelle numerose (2644 calorie per unità ( 6 ) D. PELLEGRINI e V. C1LL1, L'idatidoJ·i z·n Italia, Annali della Sanità Pubblica vol. XVI genn. febbr. 1955. [88] - BiblotecaGino Bianco

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