. solo un fondo di 3,5 milioni di marchi (da cui verranno finanziate ad esempio le già menzionate officine-scuola). La proposta di un deputato socialdemocratico per un « revolvirig credit », di 40 milioni di marchi per il Mezzogiorno, non è neanche giunta al Parlamento. Le parole del comunicato: cc nell'ambito dei programmi internazionali », avevano perciò un significato ben preciso: il governo tedesco non può nè vuole impegnarsi in questo senso. Neanche all'India, con cui, anche 'per motivi politici, la Repubblica Federale intende stringere più stretti rapporti, è stato offerto un prestito, durante la recente visita di Nehru a Bonn. D'altra parte è bene considerare, e gli esperti tedeschi tengono a sottolinearlo, che la Germania è attualmente, attraverso l'UEP, il nostro più importante creditore. Dei 90,5 milioni di dollari registrati al passivo dell'Italia 11ella bilancia odierna dell'UEP, 70,5 sono stati co11solidati dai Paesi creditori, di cui 35 milioni di dollari, cioè la metà, dalla Germania. D'altra speranza, che cioè l'esuberante manodopera meridionale potesse venir assorbita dall'economia tedesca, non si è finora concretata nella misura sperata: da cifre di 100.000-300.000 lavoratori italiani, si è infine giunti ad un impegno per 33.000, di cui appena 7.000 avevano raggiunto i loro posti di lavoro. Anche questo provvedimento non è specificamente a beneficio del Sud, poichè la prima selezione viene fatta dagli uffici di collocamento in tutto il territorio nazionale; e la seconda dai rappresentanti tedeschi nei centri per l'emigrazione di Milano e Verona, a cui dovrà aggiungersene uno a Napoli. Ben poco è stato fatto dalle autorità dei due Paesi, e scritto dalla stampa, per migliorare questa spinosa situazione, che meriterebbe un ben più lungo discorso. Un'ultima illusione era stata che il governo di Bonn finanziasse una industria degli armamenti nel Mezzogiorno per il riarmo delle nuove forze armate tedesche. In realtà gli acquisti di armi saranno• piuttosto limitati, poichè buona parte delle arn1i pesanti verrà dall'A1nerica. Per il rimanente, una parte verrà prodotta in Germa11ia, mentre ditte belghe, francesi, svedesi, spagnole, etc., si disputano le commesse del governo federale all'estero; l'Italia ha finora ottenuto co1nmesse per un aereo da istruzioine, il cc Piaggio 149 ». In margine ai colloqui di luglio, la stampa italiana ha prospettato importanti commesse tedesche di armi leggere e munizioni. A Bonn non si è Sfifentita la notizia, ma ci si è mostrati molto reticenti, perchè l'ultima decisione è nelle mani del Ministero della Difesa, che giudica secondo la qualità del materiale e non secondo simpatie per questo o quel paese. Infine anche le speranze italiane in un illimitato intervento della economia privata tedesca devono essere moderate. L'industria tedesca non dispone di sufficienti capitali, per investimenti su vasta scala e a lunga scadenza: la sua formidabile ripresa nasconde una carenza di capitali, che non permette [57] Bibloteca G"no Bianco
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