ziale che in Germania il capitale rende oggi di solito almeno il 7-8 %; sono necessari stimoli ben più forti perchè questo capitale si sposti in Italia. Secondo il parere di un funzionario federale, già il fatto che il capitale estero debba sottostare alla presente tassazione italiana (il che blocca di per sè il capitale in Italia per un periodo di alcuni anni) è uno svantaggio che bisogna correggere. Secondo lo stesso esperto, l'industrializzazione del Mezzogior110 non può essere opera di singole ditte straniere; sarebbe necessaria una azione combinata delle grandi imprese parastatali italiane, nella cui scia la industria straniera potrebbe poi inserirsi. Anche la legislazione sul petrolio incontra molte critiche in Germania, particolarmente di fronte al fatto che la Regione Siciliana ha già concesso alle imprese straniere il 50 % degli utili: il cc Volkswirt » in un articolo del 2-6-1956 critica vivacemente la posizione dell'ENI, che scoraggerebbe gli investitori stranieri. In un altro punto la commissione dovrebbe inoltre giungere ad un risultato più positivo: gli ambienti tedeschi hanno sempre richiesto una puntualizzazione dei problemi economici, auspicando che la Cassa del Mezzogiorno e i Comuni mettano in bando la costruzione di si11goli impianti industriali, centrali elettriche e simili, dando cosi all'industria tedesca la possibilità di concorrere sulla base della libera concorrenza. Ciò finora non è avvenuto, ma non si vede perchè non debba essere possibile aderire a tale richiesta, cl1e faciliterebbe l'interessamento di imprese no11 solo tedesche. Inoltre in base agli studi già fatti e ad altri da intraprendere sarà possibile determinare quali nuove industrie potranno con maggior vantaggio per sè stesse e per il Mezzogiorno tentare l'intervento sotto forma di filiali e rli compartecipazioni. Esperti tedeschi vedono come cardini essenziali della nuova economia industriale che dovrà ivi sorgere, da una parte lo sfruttamento del petrolio con i suoi sottoprodotti per l'industria chimica, dall'altra degli alimentari (sebbene non in particolare delle conserve di frutta, bensì ad esempio di quelle di tonno). Accanto a queste probabili linee di lavoro della commissione mista, si registra fin d'ora un esempio di aiuto concreto, nella proposta da parte tedesca di istituire, con tecnici e mezzi della Repubblica Federale, officine-scuola nel Mezzogiorno per la creazione di quella manodopera qualificata che sola può sperare di trovare lavoro in Italia o all'estero. Non è detto che i giovani istruiti in tal guisa debbano lavorare in Germania. La Repubblica Federale che, attraverso il suo Ministero del Lavoro, intende impiantare simili scuole in vari paesi sottosviluppati, come contributo al loro risanamento economico e sociale, vedrebbe con piacere l'immissione di queste giovani forze in una nascente industria del Mezzogiorno. Non mancano tuttavia le voci di coloro che, conoscendo le caratteristiche della nostra economia, temono che [SS] Bibloteca Gino Bianco
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