Uniti e Russia offrono a gara ai paesi sottosviluppati. Il BDI ha perciò richiesto ufficialmente al Governo di prolungare la durata sia dei crediti già in corso che di quelli da estendere in. avver1ire; e da più parti si dà come probabile un prolungamento dei crediti fino a un massimo di 8 anni. Nel campo degli investimenti e delle compartecipazioni l'economia tedesca è da 11oi ancora ai st1oi primi passi. Si calcola che i capitali tedeschi . affluiti in Italia sotto questa forma si appressino pur sempre alla cifra di 200 milioni di marchi (30 miliardi di lire). È pienamente giustificata l'attesa di un miglioramento in questo settore, poichè si è trattato finora di tentativi sporadici, e spesso non animati da troppa fiducia. In ogni modo, già ora la Siemens è interessata (fin dal 1952) su vasta scala in Sicilia; ditte tedesche si interessano all'estrazione del petrolio nell'Abruzzo; Krupp ha mandato l'anno scorso tecnici in Calabria, per studiare la possibilità di sfruttare i locali prodotti del sottosuolo; una impresa tedesca estrattri~e di pomici ha rilevato cave pomicifere a Lipari; ditte produttrici di macchinario agricolo hanno aperto filiali nel Sud; l'industria dell'abbigliamento, indipendente dalle fonti di materie prime e avida di manodopera a buon mercato, intende (previe determinate facilitazioni di credito) approfittare del potenzialmente vasto mercato operaio del Mezzogiorno. Questa lista, che è solo una breve esemplificazione dei molteplici settori in cui si esplica la compartecipazione economica tedesca, potrà accrescersi di molto, purchè da parte italiana vengano osservate alcune elementari regole della legge di domanda e offerta. Così, proprio nel campo dell'industrializzazione del Mezzogiorno, il giornale economico cc Handelsblatt » lamenta (4 luglio 1956) che il sistema di credito della Cassa per il Mezzogiorno sia troppo rigido, e inadatto proprio alle compartecipazioni estere; perchè non prevede ad esempio il sistema tedesco di contribuire a un investimento in macchinari invece che in capitale liquido. Scarso entusiasmo ha destato anche la legislazione italiana sugli investimenti stranieri, che non appare molto inco• raggiante per il capitale estero. L'influente quotidiano indipendente cc Frankfurter A llgemeine Zeitung » ha espresso il pensiero di molti quando,-- commentando la nuova legge sugli investimenti, ha deplorato che l'intento fondamentale di un libero trasferimento del capitale e degli ut1li venga limitato fino al punto da togliere quasi ogni interesse per investimenti finanziari in Italia. Vero è che lo stesso quotidiano, che ha stretti rapporti con gli ambienti finanziari tedeschi, ammetteva in seguito (25-6-1956) che le disposizioni esecutive della legge sono più favorevoli del previsto, poichè in esse il concetto di « imprese estere produttive » (che sole hanno diritto di trasferire all'estero il capitale e gli utili) è esteso a tutte le imprese di « produzione di beni o servizi ». cc Questa interpretazione », commenta il giornale, cc tiene conto di tutte le necessità concrete ». Tuttavia resta immutato il fatto essen- . [54] Bibloteca Gino Bianco
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