Nord e Sud - anno III - n. 22 - settembre 1956

confrontato i giudizi dei inostri commentatori della << Cina d'oggi » con qt1elli di Rdbert G11illain, corris1pondente cle Le Monde) giornale non soSJ)etto, })erchè « ,noto,, al tempo stesso, per la sua ostiiltà alla politica americana e per la longanimità con cui trattava i regimi comunisti ». Dal confronto non si salva neanche il cc grande avvocato delle nostre libertà », il prof. Calamandrei; si giustifica anzi, malgrado la stima che per tanti aspetti della sua persona'lità culturale e morale merita il Calamandrei, l'irritazione che suscita la fotografia descritta da Chiaromonte e che si trova ripro 1dotta in testa al fascicolo del Ponte sulla cc Ci:na d'oggi » : essa rappresenta il •prof. Calamandrei che all'ingresso di una aicciaieria cinese scrive su una lavagna « il saluto degli operai italian·i agli operai cinesi ». Ha ragione Chiaromonte a definire « falso ìl gesto, falsa la frase, falsa la situazione, falso l'uomo in quella situazione ». Tainto più falso tutto ciò se si ricorda che negli articoli di Robert Guillain - il quale ha vissuto a lungo in Estremo Oriente, conosce bene la Cina e parla il cinese - si leggeva della « qualità soffocante dell'aria che aveva respirato in Cina », della « spaventevole uniformità del1'esistenza colletti va 1>, della « socializzazione dei cervelli », del « funziona1nento capillare del controllo politico stabilito dal regime sulla popolazione, affidato a comitati di strada e di caseggiato, per cui ognuno si sa sorvegliante e spia, senza bisogno di una pesante organizzazione poliziesca»; mentre il prof. Calamandrei lllon ha visto nulla di ciò ,ma ha « letto ».. sui « volti » dei cinesi che, se « la trasformazione economica è ancora in corso », certo « la rinascita mora1e è già attuata », e cc un popolo ha ritrovato la pace e la fiducia ». Prendiamo atto cl1e, a dar ragione delle perplessità, a dir poco, che avevano suscitato in no·ì gli scritti sulla Cina pub•bliicati in una rivista autorevole come Il Ponte) sia intervenuta una rivista altrettanto autorevole come Tempo Presente. Queste reazioni di intellettuali laici, cl1e sbandano e slittano e magari si librano in volo portati dalla fantasia e dall'eloquenza; queste })Olemiche di Vin•ciguerra con Flora, di Chiaromonte co11 Calamandrei; questi giudizi che con1incia1no a investire i fiancheggiatori intellettuali nei comunisti, e anche tutti coloro che da anni dimostrano di essere vitti1ne di un vero e proprio complesso di inferiorità nei confronti della propaganda ufficiale di es.trema sinistra, con la scusa magari di testimoniare della · loro impermeabilità... alla ,propaganda a1nerica:na; tutto ciò, pesando qua- ]itativa1nente rispetto al peso quantitativo delle lodi distribuite co1 piosamente dai comunisti ogni volta che 11n intellettuale sembra utilizzabile, tutto ciò, dicevamo, potrà forse indurre più di un intellettuale a essere più sorvegliato, più critico, 1neno utilizzabile, meno ossessionato ... dalla propaganda americana. Perchè, lo dicia1no da tempo, lllon è un lVIontanelli che può richiamare alla ragione un Flora ,non è da un Angiolillo che un Calamandrei p,uò essere persuaso a rivedere certe sue posizio·ni. l\tia un Vinci- [49] BiblotecaGino Bianco

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