e malgrado tutte le eccezioni, tendenzialmente reazionario » (116 ), come « tendenzialmente reazionaria» era già la borghesia meridionale ( 117 ); le forze politiche al governo non sono in gr,ado di rappresentare se non in rarissimi momenti, e con infinite limitazioni, gli interessi, non dirò delle masse popolari, ma neppure della borghesia produttiva (118 ); finchè con il dazio sul grano esse commisero « un vero e proprio tradimento » ai danni dei ceti popolari (119 ). E in verità è difficile capire come il Carocci potrebbe dare un giudizio positivo di qualcuna delle forze politiche del tempo, quando si legge che l'opposizione pent.archica per svolgere azione realmente democratica avrebbe dovuto approf.ondire le ragioni dell'antagonismo esistente alla base dello Stato << per risolverlo realmente>>: che, detto da un marxista, sembra un chiaro accenno al dovere di quei v,alentuomini di costruire in Italia un regime socialista (120 ). E allora si scorge che per il Carocci la linea reale di sviluppo della storia dell'Italia uni~ria non è quella ~così energicamente affermata all'inizio: ma l'altra, solo apparentemente subordinata alla prima, che quella linea di sviluppo vede sopratutto nell'aggravarsi delle contraddizioni interne della società italiana, nel << filo nero conduttore» che va << dalla Destra storica al Depretis, dal Depretis alla reazione crispina, dal Giolitti alla reazione fascista» (121 ). Linea, questa, che raffigura un processo chiaramente involutivo, e che non può essere quindi giustapposta, come il Carocci vorrebbe, al processo di svolgimento e di ascesa eh' egli stesso ha asserito. L'esterna ricchezza dei particolari e delle sfumature si appiattisce così su uno sfondo rigidamente• schematico. Ed è questa la ragione sostanziale che deforma tutta la minuta indagine in una insistente e capziosa requisitoria, nella quale l'asserita esigenza di << documentarsi, di vedere 'come le cose sono ver,amente andate ' >>( 122 ), viene in realtà soverchiata da una estrema faziosità e da uno spirito intimamente antiscientifico. ( 116 ) lvi, p. 263; cfr. anche p. 315. ( 117 ) lvi, p. 301. ( 118 ) Ivi, pp. 381, 395, 397, 407, 413 e passim. ( 119 ) lvi, p. 457. ( 120 ) I vi, p. 583. ( 121 ) lvi, pref., p. 13; e cfr. a p. 545 l'esplicito accenno << al mito - e alla realtà - del 'Risorgimento tradito' a opera della borghesia». ~ ( 122 ) I vi, pref.,p. 14. [43] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==