unificatrice con lo sviluppo di una gr,ande vita culturale (99 ); nè si coglie il fatto imp.ortantissimo che dagli inizi del secolo Roma diventa veramente e rimane la capitale intellettuale del Paese. Lo stesso studio· dello sviluppo edilizio e delle relative speculazioni dimentica forse un po' troppo che attraverso tutto questo Roma è pur diventata la grande e splendida città che oggi conosciamo. C'è insomma, in questo libro del Caracciolo, certa incapacità di cogliere quell'insieme di fatti, meno appariscenti dello sviluppo industriale, ma non meno reali e progressivi, che danno a Roma il suo attuale significato e la pongono fra i grandi centri della vita europea. Perchè, in fond,o, non è possibile giungere neppure alla giusta imposta-- zione di una storia municipale, e specie di quella della capitale, quando è viziata nel fondo la visione dello sviluppo storico generale. Assai più am·bizioso il disegno realizzato con il grosso volume di Giampiero Carocci sul Depretis e la politica interna italiana dal 1876 al 1887 (100 ). Si tratta del coronamento di lunghe ricerche, intraprese già parecchi anni or sono: ma intrinseCiamente l'opera si inserisce, e sotto questo aspetto la presenta anche l'autore (101 ), nella già ricordata tendenza della più recente storiografia marxista ad uscire dalla storia del movimento op-er,aio per affrontare i temi fondamentali della storia del paese e delle classi dirigenti; tendenza attraverso la quale il marxismo pone la propria candidatura a una funzione di preminenza, e non più marginale, nel quadro della storiografia italiana. Il Carocci ha condotto una ricerca assai vasta e minuta nelle carte Depretis, in quelle Minghetti, nei fondi del Ministero dell'Interno, negli atti parlamentari, nella stampa del tempo (trascurata invece la pubblicistica); e a tutto ciò fa riscontro una singolare attitudine a seguire pazientemente e a dipanare la trama sottile che la consumata periz,ia di un politico e parlamentare come il Depretis veniv,a tessendo; a studiare nei particolari le componenti dei vari e mutevoli equilibri fra interessi e forze politiche diverse. Va detto subito però che questa attitudine e la correlativa indagine del Carocci hanno dei limiti precisi, che ne definiscono il valore non solo nella ricostruzione dei particolari, ma anche ( 99 ) I vi, pp. 61-62. ( 100 ) G. CARocc1: ./1gostino Depretis e la politica interna ita/,iana dal 1876 al 1887, Torino, 1956. ( 101 ) I vi, pref. p. 12. [38] Bibloteca Gino Bianco
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