Nord e Sud - anno III - n. 22 - settembre 1956

popolare ... Le vittime venivano prelevate a casa. Nelle perquisizioni non veniva commesso alcun furto e si rifiutavano le somme offerte dalla famiglia in cambio della vita per i designati alla fucilazione. Le fucilazioni avveniva110 in pieno giorno al cospetto della folla giustiziera dopo che le vittime avevano recitato il Credo e l'atto di dolore. In questo modo tra il 4 e il 12 giugno furono condannate e fucilate 23 persone del ceto civile » solo a Biancavilla (86 ). Senonchè il prevalere della borghesia conservatrice e terriera rappresentata nell'entourage garibaldino sopr~tutto dal Crispj fece deviare il moto verso l'alleanza con i ceti dominanti. L'ondata contadina, che aveva costituito ·il nucleo di uno sviluppo rivoluzionario di tipo giacobino veniva così soffocata, e si stabiliva al suo posto un rapporto antagonistico tra il nuovo Stato e le masse contadine, che condizionerà tutta la storia avvenire dell'isola. Insomma, una sorta di << spaccato >> della tesi gramsciana su base regionale; ma proprio per questo valgono contro di esso le riserve che già sono state mosse alla tesi generale. Il Romano ritiene che l' << aspirazione fondamentale dei contadini senza terra o con poca terra, dei piccoli e medi affittuari e mezzadri, malgrado la forma contraddittoria nella quale talvolta si esprime (richiesta nello stesso tempo della proprietà della terra e rivendicazione degli usi civici) si fondeva oggettivamente con quella degli striati borghesi specie del ceto civile dei municipi, e dei borghesi delle professioni che tendono alla stessa meta >> ( 87 ). Eppure egli stesso aveva dato qualche pagina prima una ben diversa e più persuasiva analisi dei r.apporti di classe nell'isola: << In Sicilia dove la borghesia era legata alla proprietà della terra o vi aspir,ava, e vedeva sempre e sostanzialmente legata al reddito della terra, sia pure per la semplice accumulazione del capitale, l'attività dell'industria, mentre per altro, malgrado l'allentarsi del regime vincolistico, 110n si vedeva profilare alcuna prospettiva favorevole di sviluppo dell'~ttività manifatturiera indt1striale, le arti e i loro capi rappresentavano un oneroso concorrente nello stesso tempo che un alleato incomodo nella lotta antiassolutistic,a, condotta per l'affermarsi della borghesia rurale e dei ba11chieri legati alla proprietà della terra, che costituiscono il nucleo più forte ( 86 ) RoMANo: Momenti, cit., pp. 194-95. Con tono ben diverso, naturaln1ente, è <lescritta la << tragedia shakeasperiana » della repressione: ivi, p. 221 sgg. ( 87 ) I vi, p. 62. [31] Bibloteca Gino Bianco

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