Nord e Sud - anno III - n. 22 - settembre 1956

sta larga prospettiva la possibilità di meglio intendere storicamente i singoli momenti del processo. Una ricostruzione del movimento operaio su scala nazionale, fino alla fondazione del partito socialista, ha tentato invece Gastone Manacorda ( 0 ). Il disegno dell'opera è assai meno ampio di quella del Romano; ma diversa è anche l'impostazione della _ricerca.Rifacendosi alie abitudini dì esattezza e di prudenza nell'indagine che son diventate caratteristiche di questa fase degli studi sul movimento operaio, il Manacorda si è proposto dì accertare i momenti cardinali di quella stòria facendo perno sui Congressi oper;ii delle varie correnti, nei quali realmente vengono alla luce i problemi profondi di tutto il movimento. C'è, naturalmente, il rischio che in questa ricostruzione il momento deliberativo acquisti più peso di quello dell'azione, che il dibattito ideologico e teorico assuma un ecces-sivorilievo rispetto alla agitazione e alla lotta. Ma a questo pericolo il Manacorda sfugge presso che interamente, grazie a una approfondita conoscenzla e meditazione della problematica del movimento operaio, in funzione della quale ogni congresso acquista il giusto rilievo in una adegnata ptospettiva storica. Alla ricchezza di notizie e documenti nuovi si aggiunge perciò una più attenta individuazione dei nessi e dei rapporti che legano le varie fasi e le molteplicj forze del movimento, finchè non troveranno il loro organico sbocco e la loro più chiara coscienza nel nuovo partito di ispirazione turatiana. Questo stùdio resterà perciò fondamentale per una migliore intelligenza dei processi a volte sottili e nascosti attraverso i quali le primitive società di mutuo soccorso si trasfor,mano in leghe di resistenza e le unioni indifferenziate dii operai cedono il passo alle associazioni di mestiere; le influenze moderate vengono sostituite dal mazzinianesimo, e questo, in gran parté, dall'internazionalismo; le organizzazioni oper,aie lombarde si staccano dalla dem.ocrazia borghese e danno vita al partito operaio di Osvaldo Gnocchi-Viani; finchè con la svolta di Andrea Costa il socialismo esce dall'anarchismo internazionalista, e postula, se pure in forme insufficienti, una esigenza unitaria che maturerà solo più tardi con l'incontro_ fra partito operaio e intellettuali socialisti, attraverso il quale, come disse Turati al Congresso di Genova, << la ( 69 ) G. MANACORDA: Il movimento operai·o italiano attraverso i suoi congressi (1853-1892), Roma, 1953. [23] Bibloteca Gino Bianco

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