cronache locali, bibliografie, inventari di fondi archivistici, caratterizzano sopratutto anche se non esclusivamente la rivista; fascicoli speciali assai n.otevoli sono stati dedicati ad Andrea Costa (65 ), ai fasci s1 iciliani ( 66 ), alle origini e primi sviluppi del movimento contadino dopo il '60 (67 ). Non è qui possibile dar conto di un così ricco cor1tenuto, e neppure degli articoli di maggior significato, per questa come per altre riviste; e basti dunque l'aver indicato la collezione di questo periodico come una raccolta di studi e di materiali ormai indispensabili per la storia di questi problemi. I Nello stesso quadro possono essere ricordati taluni studi più ampi e di maggiore impegno apparsi in volume negli stessi anni. Così il saggio di Alberto Caracciolo sul movimento contadino nel Lazio dalla breccia di Porta Pia al 1922(68 ), che ci peri.nette di cogliere il moto nelle sue origini sociali e di seguirlo a partire dal suo primo manifestarsi, dopo il 1880, in sèguito alla penetrazione dei rapporti giuridici borghesi nelle campagne, con la connessa soppressione di usi civici a cui' non corrisponde per altr.o un effettivo progresso dei rapporti di produzione. Con la crisi agraria, e grazie ai legami che si stabiliscono col·.moto socialista, le agitazioni contadine si diffondono nell'ultimo decennio del secolo, e si estendono su una scala impressionante nei primi anni di governo di Giolitti, portando a miglioramenti salariali, invasioni di terre, modifiche dei patti agrari, progresso della produzione agricola e dei rapporti civili, come un po' dovunque ,avvenne allora in Italia. L'età giolittiana più matura segna una attenuazione della lotta di cla$se, che invece si intensifica poco prima della guerr,a, ed esplode poi violentissima alla fine del conflitto. La vicenda delle agitazioni, scioperi, invasioni, occupazioni e messa a cultura di terre incolte, dal 1919 al 1921, segnq la fase di massima espansione del movimento e recò ai contadini concreti vantaggi, che s.olo in parte vennero poi cancellati dalla reazione fascista e dall'incapacità per molti quotisti di conservare a lungo il possesso della terra acquistata. Il volume del Caracciolo è il solo studio che finora sia stato condotto su scala regionale intorno al movimento contadino; e nonostante lacune ed insufficienze di cui l'autore è ben consapevole, deve anche a que- ( 65 ) Movimento Operaio, N.S.~ IV, 1952, n. 2. ( 66 ) Movimento Operaio, N.S., VI, 1954, n. 6. ( 67 ) Movimento Operaio, N.S., VII, 1955, nn. 3-4. ( 68 ) A. CARAcc10Lo: Il movimento contadino nel Lazio (1870-1922),Roma, 1952. [22] BiblotecaGino•Bianco
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