Nord e Sud - anno III - n. 22 - settembre 1956

P,arzialmente an~loga a quella del Romano la posizione di Paolo ..Alatri, anch'egli venu~o su nell'ambiente storicistico e liberale, e anch'egli passato in seguito al marxismo. Scrittore assai fecond.o, la sua produzione comprende una liicca serie di studi intorno al cattolicesimo liberale, alla storia della Itialia unitaria, alle origini del fascismo, nei quali si è fatto sostenitore di un'interpretazione quanto più possibile aderente alle posizioni gramsciane. Ma fino a che punto queste nuove posizioni abbiano sostituito ,le antiche e fino a che punto queste continuino invece a dominare il suo pensiero, si scorge sopratutto nel suo lavoro più impegnativo, dedicato al governo della Destra in Sicilia (61 ). Di esso ci siamo già ,occupati in questa rivista ( 62 ); e pertanto ne dire1no adesso solo quel che basta a giustificare l'affermazione fatta di sopra. A d1 ifferenza del Romano, l'Alatri non rifiuta la tesi del Gramsci, ma se ne fa anzi sostenitore; e in 1 b 1 ase ad essa cerca di interpretare la politica autoritaria della Destra in Sicilia come frutto dei problemi non risolti del R1 isorgimento, e dominata -perciò essenzialmente da preoccupazioni di difesa di classe. Ma la violenta requisitoria che domina specialmente nella prima p•arte dell'opera trova la sua confutazione nelle successive attenuazioni dell'autore, e sopratutto nel quadro storico da ques~i disegnato, che ancora una volta appare inadeguato a sostenere e giustificare quelle retr.ospettive polemiche. Sofferenze e repressioni e arbitri polizieschi e di governo: ma intanto veniva attuandosi il processo di concentrazione capitalistica, dal quale solamente « l'isola poteva e doveva attendersi i miglioramenti e il progresso ai qu1ali il sottile strato della classe dirigente mirava e per i quali si prodigava con l'energia, il disinteresse .personale, la coscienza unitaria e nazionale che l'avevano fatta protagonista delle lotte risorgimentali>>(63 ). Con ciò il giudizio storico appare chiaramente stabilito, e di fronte ad esso è assai diffioìle ridurre solo principalmente alla difesa di classe la politica dei governi di Destra in Sicilia; e tanto meno è possibile trovare Ancora nel vol. III, pp. 239-40, si attribuisce al Croce l'interpretazione della caduta della Destra addirittura con1e prova della << poca serietà morale » del popolo italiano, (:he è invece proprio uno degli i'dola criticati dal CRocE: Stor1:ad'Italia dal· 1871 al 1915, 6a ed., Bari, 1939, pp. 5-6. ( 61 ) P. ALATRI: Lotte politiche 1:n SZ:c1·1s1o:tato il governo della Destra (1886-74), Torino, 1954. ( 62 ) Cfr. Nord e Sud, II, 1955, n. 2, p. 123 sgg. ( 63 ) ALATRI, p. 449. [20] Bibloteca Gino Bianco

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