Nord e Sud - anno III - n. 22 - settembre 1956

pubblicistica svolta dai quotidiani del senatore Smith: essa infatti è sempre stata nulla di più che un'inconsistente, se pur pamphlettisticamente brillante, cortina fumogena a protezione di ben diverse realtà. Ne è riprova del resto il fatto che oggi, sorto appena uno spunto di querelle fra i partiti marxisti, questi stessi organi di stampa si sono schierati automaticamente a copertura delle tesi ufficiali del P.C.I.. Non diversamente del resto si comportano le frange di indipendenti, « rappresentanti del vecchio trasformismo meridionale>>, che, di fronte alla liquidazione delle sovrastrutture elettorali della Rinascita, si affrettano, oggi a Napolj e nel Mezzogiorno ·continentale, come ieri in Sicilia, a cercare ospitalità all'ombra del P.C.I., in esso riconoscendo l'elemento di continuità della politica della sinistra meridionale. E se pur per motivi diversi, concordiamo ·con l'Arf è nel considerare ovvia la candidatura di Labriola nelle liste .comuniste, riposante traguardo finale per gli ultimi screditati campioni del · trasformismo meridionale. Molto più chiaro ed esplicito e, secondo noi, aderente alla realtà, è invece il Locoratolo, che sostanzialmente accetta la tesi della funzione direttiva svolta politicamente ed ideologicamente dal P.C.I. in seno alla Rinascita, evitando così di impegolarsi in una serie di inconsistenti << distinguo ». Se è vero quanto sopra abbiamo detto, dovrebbe anche esser chiaro che il problema più urgente per il Movimento di Rinascita è, a nostro parere, quello di una sua riqualificazione, sulla base di un'aperta e coraggiosa revisione di tutte le sue impostazioni politiche. Non si può chiedere, naturalmente, nè è necessario, che una tale revisione si traduca di primo acchito in nuove teorizzazioni della questione meridionale. Chiediamo soltanto che si proceda ad un più sereno e meditato dibattito sui singoli problemi della società meridionale, superando quelle << deficienze di direzione politica, nazionali oltre che locali », che, come lamenta l' Arf è, « hanno isterilito la politica della Rinascita in una pura opera di agitazione e di propaganda>>; superando ancora ogni visione superficialmente massimalistica ed << orientale » del Mezzogiorno. In ciò è per noi il grande ruolo dei socialisti. I socialisti hanno il dovere proprio come dice il Locoratolo, di << rendere sempre più chiari i loro orientamenti su tutti i problemi del Paese e quindi del Mezzogiorno». A .far ciò li chiama, oltre tutto, la indicazione del corpo elettorale che nel Sud, prima ancora che nel Nord, ha reclamato, fin dalle elezioni siciliane [Il] Biblote.ca Gino Bianco

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