Nord e Sud - anno III - n. 22 - settembre 1956

.. E insomma) se debbo riconoscere esatto) almeno in generale) che vi è disinteresse od apatia da parte dei professori verso i grandi problemi della scuola universitaria e della sua necessaria riforma) verso i problemi degli studi e degli studenti n•el mondo moderno) debbo però anche rendere questa testimonianza (che potrei sorreggere con molte altre di miei colleghi i quali hanno fatto un'analoga esperienza): che) salvo circostanze straordinarie, gli studenti non dimostrano quella volontà - affermata dall'Unrnia - di stretta cooperazione coi professori. Conosco per esperienza quel che valgono le deliberuzio1ii dei congressi) e perciò son,o scettico sui risultati dell'auspicato collegamento tra UNURIJ ANPUR e ANAUJ quando veggo che questo collegamento noni trova mo1do di essere praticato in forme tanto pi1ì immediate e facili) come quella di rispondere ad inviti diretti e reiterati. A Pisa) in otto anni) malgrado la pubblicità del mio atteggiamento a.nche sul giornale dell'Ateneo) non ho mai avuto il piacere di incontrare nessun rappresentante dell'UNURIJ nè di avere uno scambio utile. Se accade questo ai professori che hanno la stetsa persuasione dell'UnniaJ mi spiego la separazione) il « parallelismo » deplo_rato. Ora mi si dirà che questo è un caso particolare della mia 1 universitàJ che non fa testo: 1na aggiungerò allora che) malgrado il mio atteggiamento « militante », e altresì oggettivamente ben noto) non ho mai ricevuto un invito) che avrei veramente gradito) a nessun congresso dell'UNURI. Per sposarsi) bisogna pure essere in due ... Eccellente) provvida mi sembra dunque l'iniziativa di tentare di costituire in ogni università) al di fuori del burocratismo fiacco in cui è subito caduta l'amministrazione comune tra studenti e rettori nell'opera Universitaria) delle consulte comuni. Non dubito punto che ad urza tale ,energica e chiara iniziativa degli studenti e delle loro organizzazioni risponda la parte più viva dei professori) e che ne derivi un risultato positivo per la vita delle università) che però - si badi bene - nella situazione attuale sono concepite dalla maggioranza degli studenti come fabbriche di tito.Zi comecchessia conseguiti) e perciò esigono) oltre a rnutamenti di struttura e di esercizio) anche mutamenti di mentalità e di costume. Abbimi con ringrazia11ienti e cordiali saluti) tuo CARLO L. RAGGHIANTI ordinario nell'Università di Pisa Dobbiamo aggiungere soltanto che, a quanto ci consta, le considerazioni che a Ragghianti sono state suggerite dall'esperienza pisana sono valevoli anche per Napoli. E siamo lieti che la lettera di Ragghianti ci abbia consentito di integrare la nota di Unnia con queste considerazidni. · F. C. [119] Bibloteca Gino Bianco

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