elezioni per il consiglio comunale. Ciò ha fatto sì che i comuniSti si impegnassero a fondo •per il Comune presentando nella loro lista il segretario della locale è.d.L. Un relativo successo ha arriso anche al P.S.D.I., :soprattutto se si confronta l'ultima sua votazione col risultato delle elezioni pofoiche del 53. Una flessione notevole hanno invece dovuto registrare le destre, a favore della D.C. e dei partiti di sinistra. Occorre qui ricordare, come esempio di malcostume politico, la tendenza da parte degli oratori di trascinare il discorso nella polemica personale, nella ca1 unnia, nella volgarità, nei lazzi da circo equestre. Un oratore missino ' arrivò al punto di invitare l'avversario democristiano ad una non ben definita colluttazione post-elettoraie. Il missi110 è sindaco da ben dieci anni in un comurie vicino: Barile, che contribuisce a mantenere, soprattutto · 11eiperiodi elettorali, in una atmosfera di violenza e di timore. L,e varie1formazioni politiche rjspecchiano abbastanza nettamente le stratificazioni sociali. Ma la D.C., partito tradizionalmente interclassista, è qui, come si è detto, nettamente orientata a destra. Tanto è vero che, nelle << a1nministrative » del '52, preferì a quella dei socialdemocratici !;alleanza -con i .moi1arco-fascisti; con i quali, del resto, aveva sempre cooperato. Il 11.S.I. raccoglie intorno a sè i ceti più abbienti, alcuni nostalgici che god0no di particolari favori nei ceti dell'alta borghesia ed, infine, un gruppo di giovani provincialisticamente eccitati della retorica nazionalista. I monarchici rappresentano una formazione indefinibile, e molti di essi difficilmente saprébbero spiegare la differenza fra 1v1onarchiae Repubblica; la· loro posizione è più che altro giustificata da ragioni sentimentali ed affettive. Nello schierame11to di destra s'inquadra o s'inquadrava· fino ad oggi anche la D.C. Ora però anche qui la lotta si pone nei termini « della apertura a si11istra >>, del << dialogo cattolìco-socialista »; ma è dubbio che ciò avvenga con sincerità. 1"1uttolascia credere che la D.C. te11tidi accrescere il suo strapotere, che non sembra ancora giunto alla saturazione. Dal1'altra parte, i socialisti non è ben cl1iaro a cosa mirino, combattuti come sono dal dilemma di rompere col P.C.I~ e partecipare all'amministrazione con la D.C. (con possibilità ·di raccolta nell)orto della sinistra democratica), oppure mantenere « l'unità della classe operaia >> restando legati al carro comunista, al quale per tanti an11ison rimasti fedeli. Il P.C.I. a- sua volta, [116] Bibloteca Gino Bianco
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