considerazione. L'elettorato della provincia, soprattutto la media borghesia" s1 lascia facilmente influenzare, nel dare il proprio voto, da elementi dii sorta, quali: ·personalità di rilievo in lista o concentrazione di voti su un àetermi11ato candidato. Inoltre la locale D.C. ha mantenuto sempre buone relazioni con gli esponenti della destra e bene s'inquadrava, perciò, negli anni scorsi, nello schieran1ento di destra. Le ragio11i di questa posizione,. che oggi la D.C. va correggendo in direzione centrista, vanno ricercatesoprattutto nell'influenza del clero, tradizionalmente conservatore (qui, nel Mezzogiorno, molto spesso retrivo) e nei rappoiti sociali abbastanza strettii tra i gruppi dirigenti dell'uno e dell'altro movimento. Nelle elezioni del '52 la presenza 11ellalista monarchica di u11generale a riposo, che godeva di grande stima i11paese, attirò sulla coalizione di destra notevoli suffragi; il latente accordo di quest'ultima con la D.C. fece il resto. L'amministrazione clerico-monarco-missina si distinse per la sua inefficienza. Più volte anzi fu sul punto di precipitare nella crisi. Discorso più ampio merita la consultazione del 27 maggio. Anzitutto, come si vede dallo schema riportato, vi fu u11alista assolutamente nuova, che raccolse commercianti ed artigiani ed ebbe per simbolo la bilancia, lo squadro e il martello. Essa non ha rappresentato altro èhe la costituzione in lista del corrispo11dentesindacato. E, pur capeggiata da un sindacalista della C.G.I.L., era nata senza espliciti fini politici e per il solo scopo di poter difendere gli interessi della categoria, notevolmente mutilati da . aggravi fiscali. Tuttavia assunse, per le particolari circostanze del momento,, una definita colorazione, qualificandosi come fiancheggiatrice della sinistra. Difatti nella lotta elettorale, polarizzata sui socialcomunisti da ùna parte e sulla D.C. dall'altra, la lista della bilancia, muovendo critiche alla amministrazione uscente, e quindi alla D.C., indirettamente appoggiò le sinistre. Altro punto di rilievo è l'affer1nazione dei comunisti, che, a differenza dell'andamento generale, hanno guadagnato ben quattrocento voti a spese del P.S.I. Anche qui le cause sono diverse, ma principalmente il successo del PC.I. è stato dovuto alla deficiente impostazione della campagna elettorale da parte dei socialisti e alla personalità del capolista comunista. Difatti il candidato al consiglio provinciale per i socialcomunisti, dirigente del P.S.I., che nel '52 era stato boicottato dai comunisti, ha cercato ora di otte11ere il suffragio di questi, disinteressandosi in parte delle [115] Biblote.ca Gino Bianco \
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