il vecchio e il nuovo. La situazione è ora piuttosto labile ed artificiosa, le strutture tradizionali e parassitarie non riescono più a saldarsi completame11te col passato. Dietro la facciata tradizionale fermentano motivi nuovi, maturano idee più spinte, che si manifestano intanto in una sorta di resistenza passiva. Esternamente, cioè, l'ordine sembra ritornato e il contadino si lascia ancora guidàre dall'antico paternalismo: ma il rancore cova, l'insofferenza si comprime. Per ricevere la terra ci si iscrive alla D.C. Per ·usufruire di aiuti materiali (aratura, treb·biatura, concimi, ecc.) o di prestiti amministrativi con una certa larghezza dall'En .. te.. Riforma, si seguono le <<conferenze» cl-ellasezione p·.C. o della sezione appositamente creata per gli <<assegnatari>>.Per ottenere un <<passaggio >>sui mezzi dell'Ente, cl1e lo portino dalla campagna in paese o ,·iceversa, il contadino si mostra ligio alle direttive e si con.forma al clima. L,'Ente Riforma è considerato un organo del ·partito di maggioranza, costituito per suo uso e consumo. Tutti i funzionari dipendono più o meno direttamente dal partito, e alla direzione dell'Ente non si avverte la presenza di correnti politiche che non siano quelle democristiane. Pertanto i mezzi rilevantissimi di cui dispone l'Ente non sempre sono distribuiti con equità. Nè potranno esserlo mai finchè l'interesse del partito dominante sarà preposto al senso della misura. P1 er gli estranei alla D.C. il solo mezzo per avere qualche «diritto>>, secondo , l'infelice espressione di un manifesto della locale sezione, è quello di passare clamorosamente nelle file democristiane e <<militarvi >>almeno per qualche tempo. Lo stesso trattamento serve per ·i prof~ssionisti che aspirano ai « posti » dell'E.R.; ma mentre per questi ultimi l'adattamento è relativamente facile, per caratteristica propria di certa b·orghesia dei paesi meridior1ali, questa remora paternalistica grava in maniera particolarmente nociva sui contadini, che finiscono col considerare le attuali strutture come la continuazione delle antiche. Più grave è il caso di quei contadini cl1e non dipendono in alcun modo dalla D.C. e che devono mantenere famiglie spesso numerose con salari miserandi, che comunque non superano ie ventimila lire al ·mese. Non tutta la colpa, però, è da addossarsi ai datori di lavoro. La terra, anche se in parte fertile, non offre molte possibilità: i ricchi sono ricchi rispetto ai poveri; ma in valore asso- [106] Bibloteca Gino Bianco
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