Nord e Sud - anno III - n. 22 - settembre 1956

luto non vi sono grandi concentrazioni capitalistiche. Infatti ben poco, ove si escluda il caso Doria, è riuscito a scorporare l'E.R. La .sorte di quelli che posseggono un fazzoletto di terra è ,affidata alla provvidenza. Ove questa, come nello scorso inverno, si dimentichi di loro, la situazio11e dei piccoli e piccolissimi contadini diventa drammatica. Si vedono contadini che attraversano le strade coperte di neve tentando di vendere sottocosto un po' di vino tolto dalla propria riserva, allo scopo di rag-- granellare i quattrini indispensabili per medicinali, coperte, abiti, ecc. Sono questi gli « anticonformisti >> del proletariato, ai quali non è dovuto il pacco-dono. Alla distribuzione dei pacchi-dono presiede a volte un sistema assolutamente digcriminatorio e, quantome110, la distribuzione non avviene mai con la tempestività che impone lo stato di cose. Tuttavia in una analisi obbiettiva non si deve negare che, materialmente, qualcosa di imponente è stato fatto nel campo ,della riforma fondiaria. Ed è la prima volta che un problema si tenta di risolverlo radicalmente e con larghezza di mezzi. Le terre scor,porate, in gran parte rinnovate ed attrezzate, sono state ridistribuite ai contadini. Una parte d1 questi ultimi che viveva ·in misere capan11e, in case coloniche cadenti, è stata fornita di abitazioni più igieniche e confortevoli. L'agricoltura assume un a~petto più razionale ed efficiente, con l'adozione di concimi e macchine agricole, che negli anni passati erano appena conosciuti. Si calcola che l'E.R. ab,bia scorporato fi11oraoltre tremila ettari di terreno, che abbia costruito circa settanta case coloniche. Insieme alle case sono stati distribuiti · animali da corte e da latte. Una adeguata rete stradale è in fase di sistemazione nei luoghi di bonifica. 1'Ia la riforma agraria 110n è stata accompagnata, non (lico da una riforma di costume, ma nemmeno dal rispetto del costume esistente. Molto spesso anzi l'assegnazione delle terre è stata accompagnata da degradanti costrizioni, implicando, come abbiamo detto e come vedremo meglio in seguito, la piu o meno tacita adesione al partito di maggioranza. La popolazione di Melfi al 31 dicembre 1947 registrava 17.947 abitanti, così suddivisi per attività professionali: commercio 5,5 o/o, industria e trasporti 23,5%, agricoltura 61,3%; il restante 9,7% rappresenta la percentuale degli im·piegati e dei liberi professionisti. Si osservi che nel [107] Bibloteca Gino Bianco '

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