Nord e Sud - anno III - n. 22 - settembre 1956

PAESI E CITTÀ Melfi Il presente scritto è dedicato a Melfi per ragioni di comodo: e infatti Melfi una cittadina di circa ventimila abitanti, il centro più importante della Basilicata dopo Potenza e Matera. In essa i problemi e le istanze che qui vengono agitati assumono particolare risalto, per la presenza di gruppi di tutte le sfumature sociali, per il considerevole numero dei professionisti e, soprattutto, per la profonda opera di rinnova1nento sociale operata negli an11i passati, in seno al proletariato, dalla forte personalità di Attilio Di Napoli. È chiaro quindi che il quadro che qui si tenterà di delineare vale, pur con le debite varianti, per gran parte dei comuni lucani, ove il ruolo dei << baroni >> è assunto, volta a volta, <la piccoli industriali, ricchi agricoltori, funzionari, professionisti di antica tradizione, oltre, naturalmente, i signorotti locali. Si osservi che la mentalità che da secoli tiene sulle proprie posizioni << baroni e contadini », malgrado il risorgere del clientelismo, dopo la breve parentesi del dopoguerra, e l'invadenza clericale è ormai minata alle basi. Nei primi anni del dopoguerra il nuovo clima di libertà, le illusio11i che ne derivarono, e le continue vittorie socialcomuniste contribuirollo a consolidare nell'animo dei contadini l'idea che qualcosa stesse per cambiare. Le frequenti manifestazioni organizzate nelle strade del paese e culminanti nell'occupazione delle terre alimentavano uno stato di euforia. Ma quando << tutto si aggiustò » e la Democrazia Cristiana, alleatasi con i monarco-missini, riuscì a salire al comune, un'amara delusione subentrò al clima euforico; e il contadino ritornò a disinteressarsi della vita pubblica. Tuttavia non si può non rilevare la sensibile diversità fra [105] Bibloteca Gino Bianco

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