Nord e Sud - anno III - n. 22 - settembre 1956

Elezioni l\fARIO ALICATA, Pri1no bilancio del voto 11,elMezzogio1·no_, in « Rinascita », N. 5-6, Maggio-Giugno I 956. L'elemento più caratteristico n1esso in luce dall'esame dei risultati della consultazione elettorale del 27-28 maggio nel Mezzogiorno continentale andrebbe ricercato, secondo l'A., in una relativa « stabilizzazione » del corpo elettorale sulle posizioni del 7 giugno 1953. Nè l'avanzata delle sinistre (dal . 29,6% nel '53 al 30,7% nel 1955) nè l'arretramento della democrazia cristiana (dal 38,6% nel '53 al 36,7% nel 1955) riflettono spostamenti significativi di grandi strati della popolazione. Indubbiamente i risultati avrebbero potuto essere migliori per le sinistre ove la loro iniziativa meridionalista non si fosse affievolita; il proble1na attuale per il partito comunista che nelle elezioni di maggio, a differenza del partito socialista, ha registrato una lieve flessione, sare'bbe pertanto quello di u11a rigorosa verifica di tutti i termini in cui oggi si pone il problema del 1',1ezzogiorno e delle responsabilità che di fronte a questo problema, incombono alla classe operaia, per portare avanti la lotta per il rinnovamento democratico e socialista del Paese. Lavoro La ispezione del lavoro in Italia nel 195./) in « Rassegna del Lavoro», Maggio-Giugno 1956. È uno stralcio della relazione per il 1951 del l\1inistero del Lavoro sull'attività di vigilanza svolta dall'Ispettorato del La'1oro sulla esecuzione di tutte le leggi sul lavoro e di previdenza sociale e sul funzionamento delle attività previdenziali, assistenziali ed igienico-sanitarie a favore dei prestatori d'opera. La seconda parte della relazione for11isce i dati principali di tal attività delle singole regi@ni ripartite nelle tre zone geografiche: Italia settentrionale, centrale e meridio11ale. Da tali rilevazioni risulta, riguardo alle denunce d'infrazioni alle leggi del lavoro) una più alta frequenza delle medesime nell'Italia meridionale rispetto alle altre zone. Nell'an110 in questione, per 10.000 addetti dell'industria, del commercio e dei servizi si è avuta una media di circa 26 denu,nce nell'Italia settentrionale, di 51 nell'Italia centrale e di 190 nell'Italia meridionale, con distribuzioni delle frequenze che assumono valori massimi nelle regioni notoriamente più depresse. Una differenziazione tra le zone geografiche, no11 diversa del resto da quella già riscontrata negli anni precedenti, si è poi verificata nel 1954 per quanto co11cer11e i provvedimenti adottati dall'Ispettorato a carico, delle ditte , [99] Bibloteca Gino Bianco

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