Distribuzione 1vf ercato all'irigrosso e 11iagazzz11g,z·erierali 11,elJ11ezzogiorno e al Nord) in « Informazioni Svimez », NN. 26-27, 27 Giugno-4 Luglio 1956. . Dall'esame delle percentuali territoriali dell'afflue11za sui mercati all'ingrosso di alcuni prodotti di largo consumo - ortaggi, frutta, pollame, uova -- si rileva la notevole inferiorità del l\fezzo·gior110 dove, in genere, le attrezzature commerciali dei mercati sono assai più m.odeste di quelle del Nord. Di tutta la merce affluita sui mercati all'ingrosso esistenti in Italia spettano al Mezzogiorno le seguenti percentuali: il 16% degli ortaggi, il 14,2% della frutta secca, il 12,1% della frutta fresca, l'l 1,9% degli agrumi, il 2,6% del pollame vivo,, il 2,1% delle uova. In comp,less-osi può calcolare che al l\1 Iezzogiolìno spetti una percentuale - rispetto all'Italia - che si aggira sul 15% del peso e sull'8% del valore. Te11endo conto da una parte, della importanza della popolazione - 37,2% - e dall'altra, della produzione e dei minori consumi del l\,fezzogiorno, risulta evidente che una parte notevole della produzione locale e dei prodotti consumati no1 n p•assa dai mercati all'ingrosso. La scarsa attrezzatura commerciale del Mezzogiorno è confermata anche dalle cifre relative ai magazzini generali; da queste risulta infatti che il l\tlezzogiorno possiede soltanto il 7,8~~ della superficie nazionale (coperta o scoperta) e il 9,7% della cubatura. Va peraltro considerato che la capacità ricettiva dei magazzini generali del Sud, espressa in quintali, costituisce jl 16,7% della capacità ricettiva nazionale, contro la percentuale dell'S,10% della superficie e della cubatura. Il che potrebbe sig·nificare l'esistenza di una capacità ricettiva inutilizzata. Rivendite di generi di monop,olio e farmacie nel JVIezzogiorno e in Italia) in. « I,nformazioni Svimez », N. 28, 11 Luglio 1956. Le due categorie di esercizi considerati - così diverse per la natura dei generi venduti - hanno in comune la caratteristica di essere regolate dalle pub'bliche autorità, quanto al numero degli spacci e negozi, esistenti e di nuova apertura, in modo molto più rigoroso di quanto ,non accada per gli altri generi (specie alimentari) e con nor1ne permanenti dall'autorità centrale. Per quanto riguarda le rivendite dei generi di nionopolio la distri,buzione territoriale degli spacci è nel Mezzogiorino meno razionale di quella degli altri negozi. Infatti il Mezzogiorno che, per gli esercizi al minuto in complesso conta il 32,2% degli esercizi dell'intera nazione (e assoribe il 37,2% della popolazione) non comprende che il 26,3% degli esercizi di rivendita dei generi di monopolio esistenti in Italia. Per quanto riguarda, invece, le farmacie si ha una p•roporzione - 38,4% - assai più elevata e piì.1 in armonia con la distribuzione territoriale della popolazione. [98] Bibloteca Gino Bianco
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