Cassa per il Mezzogiorno G. D1 NARDI, La Cassa per il 1.Uezzogiorno nella prospettiva storica~ in « Economia e Storia», N. 2, 1\prile-Giugno I 956. La Cassa per il Mezzogio,rno ha da poco compiuto il suo primo quinquennio di vita e le sue prime esperienze sono documentate in un volume cli recente pubblicazione il quale attesta con ricchezza di dati e di rappresentazioni cartografiche i principali aspetti della struttura ambientale che condizionava l'attività economica delle regioni meridionali e insulari nel momento in cui l'istituto sorse e come tale struttura risulterà modificata dall'attuazione del piano dodecennale di opere pu·bbliche straordinarie, che la « Cassa » sta realizzando. Il proposito dell'A. non è peraltro quello di esprimere - sulla base di tale documentazione - apprezzamenti su quanto la Cassa ha fatto finora, 1na piuttosto di considerare l'istituto nella prospettiva storica del nostro Stato che ha imponenti problemi di svilup,po economico da risolvere e che ha già 1nostrato, proprio con la istituzione della cc Cassa», di assumere lo sviluppo economico come un deliberato obiettivo di governo. In questa più ampia }Jrospettiva l'atto politico della istituzione della Cassa assume il rilievo della fase finale di un lungo processo di maturazione ideologica, dal quale emergono convinzioni e forze sociali represse fino allora da più potenti sentimenti e coalizioni di interessi, e, nello stesso tempo, seg11a l'inizio di un'altra fase ,, contraddistinta da una più matura consapevolezza acquisita dalla classe politica della necessità di porre lo sviluppo del Mezzogiorno come problema r1azionale, cioè come condizione dell'ulteriore sviluppo dell'economia italiana. Da questo punto di vista storico il rendiconto del primo quinquennio di attività della « Cassa », assume un'importanza che trascende il suo scopo immediato: più che rendere ragione di quel che si è fatto e di quel che si farà, quel documento offre la possibilità di rimeditare lo schema della politica economica italiana in vista dei suoi più generali obiettivi di sviluppo e degli strumenti di cui essa dispone e di quelli che sono necessari. Tra i molteplici spunti di riflessione che l'esperienza della « Cassa » offre da questo punto di vista, l'A. sottolinea in particolare i problemi dell'efficacia funzionale e del coordinamento delle istituzioni preposte al gover110 dell'economia, il li1nite degli investimenti pubblici co1ne fattore propulsivo dell'attività economica di regioni sottosviluppate, la complementarietà sia tecnica che economica degli interventi nelle zone arretrate ed infine il complesso problema di una più intensa formazione di capitali personali, vale a dire qualificazione dei lavoratori, formazione di più attive categorie in1prenditrici, diffusione <lelle tecniche di utili,zazione di nt1ovi strumenti di produzione. [97] BiblotecaGino Bianco
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