offerto, ed offre tuttora, largo margine all'ulteriore diffusione della organizzazione e della produzione industriale (54 ). La sostituzione dei coefficienti tecnologici della industria, spiccatamente « labor-saving », a quelli ridondanti di lavoro dell'artigianato, ha portato al verificarsi in Italia di condizioni proprie della disoccupazione tecnologica. Come è dimostrato dai dati recentemente riportati dal Colin Clark, nonostante l'aumento assoluto degli investimenti, l'assorbimento totale nella nostra economia di ore lavorative è rimasta pressochè stazionaria nei recenti anni post-bellici (55 ). La tendenza alla riduzione dei coefficienti di impiego di lavoro per unità di capitale opera del resto - sia pure in misura più limitata che nel1' attuale fase di transizione dell'economia italiana - anche in Paesi già intensamente industrializzati, quali gli Stati Uniti, obbligandoli a destinare quote crescenti del loro reddito nazionale ad investimenti. Questo al fine di evitare l'insorgere di una disoccupazione eccedente quella << frizionale >> ( 56 ). Una illustrazione in figura può rappresentare il processo. In tale illustrazione sugli assi della ascisse siano riportati i tempi ( 54 ) Sulla difficoltà tecnica di sostituire lavoro abbondante a capitali scarsi nelle economie industrializzate il Kaldor osserva: << È un fatto significativo della tecnologia moderna che, dati i tipi di attrezzature ( << equipment ») esistenti, vi è una relazione di stretta complementarietà tra attrezzature, lavoro e materie gregge». Vedi: N. Kaldor, << Stability and Full Employment », in Economie Journal, dicembre 1938, pp. 643-44, riportato da M. Fukuoka, nell'articolo citato. ( 55 ) Colin Clark: « Lo sviluppo dell'economia italiana >> (L'incremento del reddito reale per uomo-ora dal 1901 al 1953 >>), in Moneta e Credito, n. 3, dicembre 1954. Vedi quanto A. Molinari afferma al riguardo (A. Molinari: << Occupazione, disoc-- cupazione, ecc.», art. cit., pag~ 640): << Nei Paesi poveri e sovrapopolati la disoccupazione tecnologica ha scarsa importanza ma essa potrebbe divenire imponente il giorno in cui si avviasse un rapido processo di sviluppo economico che, per la sua stessa natura, tende ad introdurre ovunque (nella agricoltura, nell'artigianato, nell'industria, nei servizi) la meccanizzazione, processi di lavorazione più perfezionati e più razionali (economizzatori, per lo più di mano d'opera), e a migliorare la organizzazione produttiva e distributrice con conseguente riduzione di personale ». ( 56 ) Disoccupazione << frizionale » è quella dovuta al tempo richiesto~da operai che cambiano ditta e occupazione per cercare una nuova sistemazione, pure in assenza di depressione nell'economia. , [73] Bibloteca Gino· Bianco •
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