Si amm·ette invero che, con la distribuzione occupazionale precedentemente illustrata, le differenze tra produttività marginale del lavoro nei settori extragricoli e nei settori agricoli si ridurrebbero enormemente. Tuttavia, a causa di ostacoli sociali ed economici che si oppongono al trasferimento del lavoro agricolo in altri settori e a causa della più alta natalità delle popolazioni rurali, i redditi reali per addetto agricolo risulterebbero sempre inferiori a quelli medi degli altri settori in complesso. Il termine eccesso totale dì forze di lavoro in agricoltura viene logicamente ad includere anche: a) la d{soccupazione permanente agricola, che, tuttavia, ha in Italia un'ampiezza minore di quanto non si creda (33 ); b) la sottoccupazione agricola, consistente nel numero di giornate lavorative che potrebbero essere sottratte all'agricoltura - rimanendo invariati gli attuali ordinamenti culturali - senza diminuzione della totale produzione agricola (34 ). Orlando ha calcolato l'entità della sottoccupazione agricola nell'annata 1951-1952, per il complesso del Paese, in 711 milioni di giornate lavorative. Il calcolo molto approssimato dell'eccesso totale di forze di lavoro in agricoltura (basato sul criterio di una distribuzione ottimale della popolazione secondo il rapporto 20: 80 tra occupazione agricola ed extragricola) porta :id una valutazione della totale eccedenza di forze di lavoro nell'agricoltura italiana in 4.500.000 individui (35 ). Un calcolo, ·ai fini dello studio che ci interessa, dell'eccedenza di forze di lavoro nel Mezzogiorno e nelle Isole non può valersi del criterio occupazionale già citato. Tale criterio, valevole per .il complesso dell'economia nazionale, non può essere applicato sulla base di circoscrizioni territoriali, ( 33 ) I.N.E.A. (G. Orlando e G. De Rossi): Indagine sulla stagionalità del lavoro e sul grado di impiego dei lavoratori in agricoltura, op. cit. ( 34 ) Il termine qui adottato, di eccessototale di forze di lavoro in agricoltura, si riferisce ad una distribuzione ottimale di 20: 80. Pertanto esso può non coincidere con la disoccupazione ipotetica, calcolata, con diversi criteri, in un recente pregevole scritto del Molinari, tra i limiti di 1.500.000 e di 5.000.000 unità-uomo (A. Molinari: Occupazione, disoccupazione, etc. », articolo citato). ( 35 ) Il Moore, citato anche dal Molinari, sarebbe giunto a valutare la sovrappopolazione agricola italiana in 5.000.000 unità-uomo (cfr. anche: United Nations, << The determinants and consequences of population trends », cit.). Bibloteca Gino Bianco
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