Nord e Sud - anno II - n. 8 - luglio 1955

jtaliana, scenderà dal 62,8 del 1951 al 52,4 del 2001. Il fatto che, presumibilmente, la popolazione del Mezzogiorno continuerà a crescere successivamente all'arresto dell'incremento demografico del Nord (1971) illustra di per sè la gravità dello squilibrio demografico tra Nord e Sud e dei fenomeni economici ad esso connessi. SITUAZIONE DELLE FORZE DI LAVORO La situazione demografica del Mezzogiorno si ripercuote sfavorevolmente sulla realtà delle sue forze di lavoro (27 ), cioè dei gruppi di popolazione in età lavorativa. L'alta percentuale di individui improduttivi sotto i 14 anni, dovuta alla maggiore fecondità del Mezzogiorno, e la sottrazione delle forze di lavoro dovuta alla emigrazione di individui in età lavorativa, ha mantenuto pressochè stabile, dopo l'Unità, il numero di individui attivi nel Mezzogiorno, nonostante che la sua totale popolazione venisse a raddoppiarsi. Si calcola così che gli individui attivi nel Mezzogiorno ammontassero nel 1861 a 5,6 milioni, rispetto a 1,8 milioni di individui improduttivi. Nel 1936, mentre la popolazione totale era salita dai 7,4 milioni del 1861 a 11,7 milioni, il numero degli individui attivi risultava maggiore di appena 200.000 unità (5,8 milioni) rispetto a quello del 1861 (5,6 milioni). In altri termini, l'incremento della popolazione del Mezzogiorno era costituito pressochè unicamente dall'aumento del numero degli individui improduttivi. Mentre il carico medio delle persone improduttive per unità produttiva saliva da 0,75 (1861) a 1,66 (1936)nel Mezzogiorno, nello stesso periodo esso aumentò di misura molto minore nel resto d'Italia. Nel Nord infatti si passò da 0,83 nel 1861 a 1,16 nel 1936 (28 ). Tale situazione, di maggior numero di unità improduttive a carico delle forze di lavoro nel Mezzogiorno, in rapporto alla situazione del resto d'Italia, esiste tuttora. Il rapporto è salito a circa 1,80 nel 1951: secondo la citata ipotesi intermedia del De Meo, questo rapporto continuerà a peggiol . I I ( 27 ) Si considerano generalmente per forze di lavoro i maschi di età dai 15 ai 65 anni e le femmine in età dai 15 ai 49 (Svimez: Popolazione e forze di· lavoro, cit., pag. 55). ( 28 ) Svimez: Contributo allo studio del problema i·ndustriale nel Mezzog1:orno, Roma, 1949, pag. 37. [59] Bibloteca Gino Bianco .

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