percentuale delle popolazioni meridionali ab~ia superato quello del Nor~, emigrazioni transoceaniche e interne, verso i centri urbani del Centro e del Settentrione, hanno mantenuto pressochè costante la proporzione della popolazione meridionale sul totale. Dal 1921 la chiusura della emigrazione ha alterato tale proporzione, sia pure lievemente. Importanza relativa della popolazione del Nord e del Sud nei censimenti dal 1861 al 1951 (24 ). Censi"menti· Nord Mezzogiorno % % 1861 62,9 37,1 1871 63,2 36,8 1881 62,5 37,5 , . 1901 62,6 37 4 ' 1911 63,5 36,5 1921 64,8 35,2 1931 64,0 36,0 1936 63,9 36,1 1951 62,8 37,2 Ora, come conseguenza delle evoluzioni future della situazione demografica cui abbiamo in precedenza accennato, la popolazione del Mezzogiorno aumenterà rapidamente nei prossimi decenni, sia in senso assoluto sia in valore percentuale. Così, secondo la citata ipotesi intermedia del De Meo {25 ), la popolazione del Mezzogiorno, già di 17,4 milioni nel 1951, sarà di 19,0 milioni nel 1961, di 20,5 milioni nel 1971, di 21,8 net 1981 e di 22,8 nel 1991 (26 ). Secondo la stessa ipotesi il massimo della popolazione del Mezzogiorno, 23,4 milioni, verrà raggiunto nel 2001. Nello stesso periodo l'importanza della popolazione del Mezzogiorno sarà salita dall'attuale 37,2, al 42,7 nel 1981 e al 47,6 nel 2001. La minore fecondità degli abitanti del Nord d'Italia, unita all' <<invecchiamento» della popolazione nelle stesse regioni, arresterà, sempre secondo l'ipotesi del De Meo, l'incremento della popolazione del Nord a partire dal 1971; e farà sì che la sua importanza percentuale, rispetto al totale della popolazione ( 24 ) Svimez: Popolazione e forze di lavoro, cit.> pag. 93. ( 25 ) Ibidem, pag. 92. ( 26 ) Valori arrotondati. [58] Bibloteca Gino Bianco
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