ACCRESCIMENTO DEMOGRAFICO NEL MEZZOGIORNO Dal punto di vista demografico gli squilibri tra Nord e Sud si sono accentuati, anzichè ridotti, dopo il raggiungimento dell'unità politica; anche se, fino al decennio 1901-1911, l'accrescimento naturale della popolazione (ecceJenza dei nati vivi sui morti) non presentava notevoli squilibri tra Nord e Sud, mantenendosi peraltro più alto nel Nord. Movimento naturale della popolazione, Nord e Sud, dal 1871-1881 al 1936-1951(19 ) Variazioni annue medie per 1000 abitanti Periodo 1871-1881 1881-1901 1901-1911 1911-1921 1921-1931 1931-1936 1936-1951 SUD Accrescimento Emigrazione naturale netta 7,9 0,2 10,5 4,5 10,9 6,8 8,0 7,1 13,7 3,1 13,6 4,9 13,2 4~2 NORD Accrescimento naturale 7,6 10,0 11,8 4,7 9,2 7,7 5,9 Emigrazione netta ~ 2,2 3,3 3,8 2,3 2,3 0,3 0,02 Ma, il permanere nel Mezzogiorno di alti livelli di natalità, dovuti essenzialmente alle elevate percentuali di popolazione rurale, generalmente più prolifica di quella urbana, ha gradualmente accentuato la variazione dell'accrescimento naturale tra regioni e regioni e tra Sud e Nord d'Italia nel complesso (20 ). Così nel 1952 l'eccedenza dei nati vivi sui morti è stata del 4,1 per mille in Lombardia; è scesa a livelli negativi in Piemonte (-1,2 per ( 19 ) United Nations: Economie Survey of Europe 1953, New York, 1953. ( 20 ) Un interessante studio sugli incrementi di variabilità della natalità e della . mortalità tra le regioni d'Italia, e sulle sue influenze nel rendere disuguale la realtà demografica italiana, è stato recentemente compiuto dal Somogy. Mentre nel periodo 1881-85 lo scostamento quadratico medio degli accrescimenti naturali delle regioni italiane fu di 1,88, esso è salito a 4,94 per il quadriennio 1946-1949 (S. SoMOGY: Prospettive del potenziale demografico delle regioni d'Italia fino al 1971, in « Rivista Italiana di Economia, Demografia e Statistica», voi. IV, luglio-dicembre 1950).. I , I I I , . . I I. . . [56] Bibloteca Gino Bianco
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