appunto la riduz[ one degli attivi in agricoltura al 33% della totale popolazione attiva, con il previsto allontanamento dell'agricoltura di 1.050.000 unità e il loro as.sorbimento in attività extragricole. Si può pertanto concludere che, nei Paesi sottosviluppati, la maggiore inclinazione verso la famiglia numerosa delle popolazioni rurali si sia unita alle strutture sociali ed economiche rigide nell'impedire tendenze verso l'allineamento dei salari agricoli con quelli dei settori extragricoli. Ciò ha permesso che, essendo bassi i salari agricoli, la produttività marginale del lavoro agricolo risultasse ancora positiva per gli imprenditori privati. Sotto l'aspetto di produttività marginale socicde, invece, l'affollamento dell'agricoltura ha portato spesso alla parziale distruzione di risorse • 110n reintegrabili, quali boschi, pascoli e fertilità naturale della terra; e ha dato luogo, quindi, a situazioni di produttività marginale del lavoro agricolo pari a zero, o addirittura negative. Dalle cose dette deriva che una elevata percentuale di popolazione agricola nella struttura delle occupazioni di un Paese è indice di una situazione di bassi redditi individuali, pur tenendo presente che anche altre variabili, di natura politica economica sociale, influenzano il ritmo dello sviluppo economico. Reddito per abitante e percentuale della popolazione attiva in agricoltura per alcuni Paesi (1946-1949)(17 ) Paesi Stati Uniti • • Nuova Zelanda. Australia • • • Canadà • • • Gran Bretagna . Francia • • • Italia • • • • Percentuali della popolazione attiva agricola rispetto al totale della popolazione attiva • 13 • 20 • 17 • 23 • 5 • 36 • 47 (18) Reddito per abitante in dollari del 1929 726 802 670 616 589 344 145 ( 17 ) G. ME01c1 e G. ORLANDO: Agricoltura e disoccupazione, op. cit., pag. 33. ( 18) Stima. [ss] Bibloteca Gino Bianco
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