mondo del lavoro italiano. Ne rendono testimonianza i continui progressi dell'Unione nelle elezioni di fabbrica; notevoli soprattutto perchè nascono da una complessa imPostazione politico-sindacale dei problemi, e indice pertanto di un effettivo e profondo mutamento di orientamenti. È per questo che noi giudichiamo l'azione dell'UIL più di ogni altra suscettibile di fecondi sviluppi, così ai fini particolari di un nuovo corso della lotta sindacale in Italia, come ai fini più generali di una felice soluzione dei problemi di equilibrio e di consolidamento della democrazia italiana. A questo punto l'interrogativo che noi ci ponevamo in principio: se sia cioè utile e giustificata una divisione organizzativa del sindacalismo democratico, cade da sè, una volta constatati i fondamenti e !e prospettive di questa divisione. Soprattutto poi quando si abbia (come noi abbiamo) ferma fiducia nella disinteressata dedizione degli uni e degli altri ai fondamentali inter~ssi, seppure diversamente interpretati, dei lavoratori italiani. Del resto, divisione organizzativa non significa impossibilità di combattere u11iti le battaglie che identità di vedute o urgenza e gravità di p-roblemi impongano di combattere uniti. Chè anzi l'esperienza di tutti questi anni insegna come (in un ambiente in cui profonde divisioni ideologico-confessionali dividano i lavoratori) giovi al movimento sindacale - piuttosto che danneggiarlo - una JJluralità di organizzazioni. In tal modo, infatti, più chiari e più netti emergono, dal maggior rilievo che in un libero confronto assumono le diverse impostazioni, i reali motivi e l'effettivo fondamento delle singole agitazioni; . e una più sincera e più salda unità si realizza; e ritrova, in questa maggiore saldezza e sincerità, le ragioni di una nuova e più sicura forza e la garanzia di ogni desiderabile affermazione. E ci si può anche spingere a dire che la u,nità sindacale (quando non si intenda questa come doverosa, e del resto spontanea, unità di azione in tutti i casi in cui sussiste una almeno parziale identità di vedute) non abbia oggi ragioni di essere più fondatel di quelle che una interessata polemica attribuisce ancora all'unità antifascista. In questo senso, il ripetuto rifiuto opposto dai dirigenti della UIL alla fusione loro proposta con la CISL è certamente una dimostrazione di coerenza. Andando ciascuna per la sua strada, le due organizzazioni serviranno nel modo più efficace i lavoratori e la democrazia italiana. G. G. Bibloteca Gino Bianco
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