Nord e Sud - anno II - n. 8 - luglio 1955

1nercato del lavoro nell'unico modo efficace, operando cioè incessantemente e con gli strumenti adeguati ad espandere sempre più le dimensioni del mercato nazionale» (saggio di G. Pastore, ibidem, pagg. 137-8): una soluzione dei problemi sociali, cioè, nel quadro dello sviluppo generale del Paese. Per gli altri, « il Sindacato, poichè si pone (verso la società attuale) in antitesi polemica, sociologica e morale, ·oltrechè economica e politica, deve opporre in ogni campo una visione organica dei problemi e dell'assetto dello Stato » (I. Viglianesi, cit., pag. 202): e cioè un richiamo alla prioTità del congiunto momento politico-sindacale su quello tecnico-produttivo. Dal punto di vista della CISL, il torto della CGIL è quello di avt:V fatto della politica; dal punto di vista della UIL, il torto della CGIL è piuttosto quello di non aver avuto una politica propria e di aver fatto·· invece in ogni caso ia politica del PCI. Il fine ultimo della CISL è quello di costituire una forza di sollecitazione della società italiana verso più stabili equilibri. Il fine ultimo della UIL è quello di costituire una forza di soluzione degli squilibri che minano la società italiana. Il modello della CISL, sono i sindacati americani, organi di battaglia operaia, il cui impegno politico si riduce~ ad una generica professione di princìpi democratici. Il modello della UIL sono le britanniche Trade Unions, che furono le progenitrici e sono ancora oggi la componente essenziale di quello che per definizione è il Partito del Lavoro. Come si vede, la distinzione fra CISL e UIL non risponde soltanto a speciose te0rizzazioni o a bassi personalismi; bensì ad una reale divergenza di vedute, che investe d'altronde problemi piccoli e grandi, a prossima o a remota scadenza, della società italiana. « A questo proposito, basterà ricorda- .e che mentre la CISL ha approvato il compromesso governativo sui patti agrari, fatto proprio anche dal PSDI, l'UIL l'ha nettamente respinto; che mentre la CISL rifiutò pregiudizialmente il ricorso allo sciopero per il con- , globamento, l'UIL lo proclamò insieme con la CGIL, ottenendo poi dagli industriali, in sede di trattative, più del doppio di quanto aveva loro richiesto la CISL; che mentre la CIS,L ritirò tutti i suoi emendamenti al progetto di legge delega dopo le assicurazioni del Governo, l'UIL mantenne i propri, migliorando sensibilmente la legge; che 1nentre la CISL ha accettato in pieno il piano Vanoni, l'UIL vi ha mosso numerose critiche; che l'UIL, infine, è decisamente contraria al progetto di legge sulla validità collettiva dei contratti di lavoro approntato dalla CISL e a cui sembra sia favorevole <l•ncheil ministro Vigorelli » (A. Battaglia, La terza sig·la, su Il Mondo del 17 -maggio). E si ricordi ancora che, mentre la CISL è ferma alla difesa della formula quadripartitica, l'UIL già da te'mpo ha manifestato nei riguardi di questa fo-rmula le più ampie riserve. ~'è, indubbiamente, alla base di queste divergenze, una diversa composizione umana. La CISL riunisce, infatti, in prevalenza, i quadri del sindacaBibloteca Gino Bianco

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