renti comuniste nel Paese, le quali a loro volta erano e sono così strettamente legate alle sorti della situazione politico-diplomatica internazionale ». Da questa esigenza sono nati, e in essa hanno trovato le ragioni del proprio successo, i sindacati democratici riuniti nella CISL e nella UIL. Su quale base riposa tuttavia questa bipartizione? Non si risolve essa in un fattore di debolezza del sindacalismo democratico, così verso il fronte del padronato come nei riguardi della persistente potenza delle organizzazioni controllate dai comunisti? La CISL ha ormai chiarito in tesi quasi definitive i principi e la' metodologia alla quale intende riportare la propria <-\Zione.Col ricordo della_ triste esperie11za vissuta nella CGIL, in particolar modo fra il '45 e il '47, i r cislini muovono da una concezione del sindacato come pura associazione di interessi; volta, sul piano sempre degli interessi, ad un'azione di tutel~ e di prevenzione in base ad una visione. sostanzialmente tecnica dei pro- JI blemi. Di qui una proclamata non solo apartiticità, ma anzi apoliticità del sindacato; per la quale la stessa operosità politica e parlamentare dei dirigenti della CISL trova significato e rilievo soltanto in relazione alle attuali strutture politico-sociali del Paese e nella conseguente asserita necessità di non « limitare le capacità del sindacato di difendere, su pia11i tuttora deteri:ninanti, gli interessi dei lavoratori » (relazione della Segreteria al Congresso della CISL, pag. 28). Questa concezion~, che parrebbe assumere talvolta, e corre forse effettivamente il rischio di assumere, una coloritura vagamente cc qualunquistica », ha però una. sua valvola di sicurezza nella ingenua fiducia, a cui si riporta, di un « mito sindacalistico » : cc bisogna mutare le basi della .. situazione di fatto ... bisogna presentarsi ad essi (i lavoratori) non con le armi spuntate della politica, ma con le fresche energie del sindacato, che essi possdno identificare con le loro stesse fresche· energie » (ibidem~ pag. 23). Le posizioni della UIL non hanno ancora avuto un eguale approfondimento; ma le linee fondam~ntali emergono già nettamente dalle prime elaborazioni; tanto più se le si confronta con le ormai definite formulazioni cisline. AI sindacato come organo tecnico per la difesa e il miglioramento delle condizioni dei lavoratori occupati si sostituisce, nella concezione della lTIL, il sindacato come matrice di una nuova forza politica, con il compito specifico di « guidare l'ascesa sociale dei lavoratori alla conquista dello Stato» (saggio di I. Viglianesi nel volume laterziano, cit., pagg. 201-2). Alla lotta di classe come mezzo per una ragionevole soluzione del problema delle clas~i, si sostituisce la lotta di classe come fine, nella visione del predominio di un~ ~lasse. Per gli uni, « non ci si pone più davanti ad esso (Stato) per impadronirsene o per chiederne gli interventi difensivo-assistenziali; ma gli si chiede di assolvere alla funzione primaria e generale di attivazione del progresso economico-sociale, ristabilendo ad esempio un minimo di equilibrio nel Bibloteca Gino Bianco
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