Nord e Sud - anno II - n. 8 - luglio 1955

potranno essere reimpiegati per l'ammodernamento del patrimonio indisponibile destinato ad usi governativi. Tra i provvedimenti proposti sono notevoli i disegni di legge, già approvati dal Consiglio dei Ministri: a') la cessione gratuita alla Cassa per la formazione della piccola proprietà contadina dei beni rurali appartenenti allo Stato, reperiti finora per una estensione di circa 4 mila ettari; b) la riassegnazione ai bilanci di spesa dei Ministeri dei Lavori Pubblici e delle Finanze del ricavato della vendita dei beni statali, e la possibilità di effettuare permute di immobili demaniali con altri immobili esistenti, o da costruire, per adibirli a servizi statali. Tale provvedimento consentirà da una parte il decentramento e la sostituzione di edifici vecchi ed inidonei con edifici rispondenti alle moderne esigenze dei servizi; e dall'altra l'alleggerimento dei notevoli oneri che gravano sullo Stato per i .fitti passivi. La relazione Cortese rivolge particolare attenzione al Demanio mobiliare. Già da alcuni mesi è in funzione una speciale commissione, presieduta dal prof. De Maria, che ha il compito di studiare i problemi de.I Demanio mobiliare, formulare proposte intese a coordinare l'attività dei vari enti con partecipazione statale nel capitale, approfondire la possibilità di migliorare il reddito delle aziende del Demanio mobiliare ed esaminare la convenienza o meno a che lo Stato ampli, riduca od elimini, la propria partecipazione in tali enti. È evidente che questa commissione non potrà studiare il problema che soltanto dal punto di vista della convenienza economica; e che, come appunto osserva il D'Albergo, le decisioni e le scelte dovranno essere devolute esclusivamente ai politici, per l'attuazione dei fini sociali che dette aziende in buona parte si propongono. È però da rilevare come sia diffusa la tendenza da parte degli amministratori delle aziende a partecipazione statale a rendere sempre più autonoma la loro attività; e come situazioni di aziende condotte in modo aJ11tieconomico o gravate da crescenti passività si vanno trascinando ed esasperando, non senza recare gravi danni allo Stato, che, per essere molto spesso l'unico azionista, è illimitatamente responsabile delle obbligazioni sociali. Gli aspetti della questione, che solo in parte riguarda il Demanio mobiliare, formavano oggetto della nota relazione La ·Malfa e diedero luogo alla costituzione delle commissioni Don Sturzo e Giacchi. Il « piano Cortese » propone un provvedimento legislativo per la istituzione di una commissione permanente consultiva per il Demanio mobiliare; con il compito di esaminare periodicamente, riferendone al Ministro, l'andamento della gestione economica e i bilanci delle aziende in cui lo Stato ha una partecipazione azionaria. A questo proposito giovi ricordare che le partecipazioni statali figuranti nelle consistenze del Demanio mobiliare riguardano, al [33] Bibloteca Gino Bianco

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