r coperto qua e là dalla peluria spumosa del salmastro. Era un odore fresco e tuttavia acido, e concorreva a creare l'atmosfera di umida malinconia e di penombra stagnante dentro la casa. Ne avevano a lungo parlato, con Mattea: Ivfattea aveva cominciato a percepirlo, a farglielo notare come una sorta di pania. 'Senti, Maria Teresa. Anche la biancheria nelle casse n'è invischiata. Mi pare che soffochi a volte, uno quasi non si sente più normale, qui ' » (39 ) • « Estate, una .calura che fa lente e snervate le membra, affioscia i cespugli appiattendone i verdi, serra le persiane come farfalle schiacciate contro il muro: il profumo dei fiori impregna l'aria e sembra un turibolo, chiede un ::-istoro all'arsura. A sera si aprivano le finestre, quando si levava un poco di vento umido: allora le piante fruscianti sulla collina, un bisbiglio sommesso che invadeva le stanze come un'altra presenza, parevano già un refri• gerio ... » (40 ). « La vetrata era chiusa, e abbacinata da un sole che faceva rosei e pacati i riflessi: sembrava di entrare in una villa disabitata, anche le JJersiane a balconi e finestre erano tutte chiuse, sigillate parevano. Intorno ~tagnava un odore indefinito di fioriture che rendeva l'aria sciropposa e sfatta, falsa ... » (41 ); « ••• il profumo delle magnolie molli e bianche invade tutta la casa, il salotto, e lo impregna d'un odore vivo e carnoso come un incenso, che sembra restare i11tatto nelle mani. .. » (42 ). Gli eredi del vento (1950) si muovono un po' stancamente nell'orbita, felice ma angusta, di questa descrizior1e, affermatasi nel primo volume di racconti e che sembra aver atteso per troppo tempo una più alta specificazione morale: un più valido e sentito campionario di umanità. Pur se11za minimamente distaccarsi dal suo scenario consueto, in Figli difficili (1954), lo scrittore vi ha cercato e trovato ben altre risonanze: al di là di ogni condanna morale, di ogni << nascosto e insidioso tono polemico» contro l'astiosa ed ambigua vanità della provincia, c'è il senso vivissimo di un tempo perduto, di una irreparabile, mortale, estenuata dispersione dello spirito: è la dissoluzione di una << favolosa stagione dell'adolescenza>>, una drammaticità macchinosa, opaca, soffocante, che si dissolve a volte in una I sorta di pudica pietà. È la storia di una generazione di uomini della provincia; la sua generazione nella sua provincia: ( 39 ) Ibidem, p. 114. ( 40 ) Ibidem, p. 180. ( 41 ) Ibidem, p. 189. ( 42 ) Ibidem, p. 211. Bibloteca Gino Bianco
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