Lo Stato - anno II - n. 2 - 20 gennaio 1961

ao alle spalle l'impero persiano ancora qua– si intatto, avanza poi verso il cuore di -quell'impero, senza preoccuparsi di con– solidare le precedenti conquiste incon– tro all'immenso esercito che affronterà .ad Artela senzà temere la disparità di forze, si addenm-a poi verso l'Asia Cen– trale e verso l'India, senza provvedere alle comunicazioni logistiche e senza assicurarsi le vie della ritirata. Lo accompagna una straordinaria, ir– ripetibile benignità della sorte, che gli fa vincere battaglie ed espugnare città, varcare fiumi ed attraversare deserti, senza che i più diversi nemici possano mài vincerlo e senza che i più scono-• sciuti e avversi elementi possano mai seriamente scalfirlo. L'invulnerabilità di Alessandro, la sua invincibilità, sono qualcosa di diverso anche dalla « fortu– na » di Cesare o dalla « felicitas » di Silla. Queste ultime infatti si fondavano nel favore degli Dei benigni. Attraverso gli atti di Alessandro, sembra invece che si:i. la stessa volontà divina a manife– starsi. E' solo nell'attuazione di un di– vino disegno, che Alessandro può avan– zare senza incontrare sconfitte, senza temere catastrofi senza nemmeno che un ostacolo grave minacci mai di com– promettere seriamente il suo successo. Gli basta mostrarsi per vincere. Alla sua vita è estraneo l'elemento drammati– co, che nasce dalla violenza del contra– sto, nella pena della fatica e nella durez– za dello sforzo. Ed è questo senza dubbio l'aspetto particolare e caratteristico che la rende unica, anche fra quelle dei Grandi suoi pari. Nell'aver saputo narrare questa stu– penda, sovrumana avventura, senza av– vilirla con nessuno dei pregiudizi tipici ddla mentalità moderna, sta il maggio– re dei pregi deU'opera di Antonio Pa– gliaro. Questo storico anticonformista non sembra nemmeno supporre che Alessandro potesse avere come scopo della sua impresa l'apertura di « merca– ti » o la ricerca di materie prime. Nelle sue pagine non troverete un solo accen– no a possibili moventi economici, e nemmeno la necessità od esigenze poli– tiche, come spinta alla conquista dello Oriente. Noi siamo infatti di fronte al tentati– vo di imporre l'ideale greco a tutti i popoli, m:1 al contrario assistiamo al su– peramento di questo ideale in una con– cezione assai più ampia che riassume tutti gli elementi di fondo delle civiltà che dovranno partecipare alla nuova co– struzione. E' proprio in questa capacità LE MASCHERE ')m1~\~)>~ll\\\\\\\iii(I/J' TEATRO IL GRANDE Nel commentare la rappresenta!lione de L'Arialda ci rallegrammo per il nulla osta concesso dalla censura: così, dopo tanto clamore in nome della cultura offesa, il pubblico poteva giudicare libe– ramente il fondamento di certe batta– glie condotte dagli intellettuali di si– nistra. Aggiungemmo anche che i fischi piovuti la sera della « pr·ima » su un lavoro tanto brutto e noioso, erano un salutare segno di ribellione contro le eccessive cerbazie di un ambiente cui- b1bl1otecag1nob1anco INQUISITORE tura'le specializzato nell'imposizione di prodotti pseudo-artistici con • prec1s1 obiettivi ideologici e politici. La spon– t_aneariprovazione del pubblico ha avu– to un ·seguito da non sottovalutare: i lavoratori dello spettacolo iscritti aUa DC ha,nno denunciato ai probiviri del partito il Ministro democristiano allo Spettacolo per la sovvenzione di dieci mi:lioni concessa a L'Aria/da. Può sem– brare una notizia di relativa impor- • tanza, eppure è l'uovo di Colombo del- LO STATO di Alessandro a superare le sue origini e i limiti della civiltà stessa, di cui è portatore, che risiede la sua vera gran– dezza. E' in definitiva in questa linea che si distinguono 13' pura e semplice guerra di conquista dalla creazione di un im– pero. Impero che nasce da una supe– riore sintesi, capace di dar vita ad una unità che non abbia bisogno, per essere tale, di sopprimere le diversità ed i par– ticolarismi. Unità che si realizza non contro le autonome manifestazioni di vita e di civiltà locali, ma al di sopra di esse. Vediamo dunque disegnarsi, nitida e precisa, la figura di una personalità che muove la storia, che non se ne la– scia determinarè, ma 1a determina; ed agisce non attraverso un titanico sforzo, di rivolta, ma sull'ordinitta costruzione di un ordine terreno, fatto ad immagine di un ordine superiore e trascendente. Siamo dunque, come si vede, di fron– te ad una biografia anticonformista, li– bera da schemi prefissati e non legata ai dettami di una «scuola». Mer.ito questo, ~on piccolo e ·non lie– ve, nei tempi piatti e scoloriti che at– traversiamo. la situazione non soltanto artistica rha anche politica italiana. In centinaia di occasioni, per gli epi– sodi più diversi, è stato notato che i comunisti riescono a conseguire .indi– scutibili successi psicologici non tanto per una_ loro specifica abilità quanto per le indi-rette alleanze che essi tro– vano negli ambienti dei loro avversari ufficiali. Il caso de L'Aria/da è un esempio tipico: la censura ministeriale è intervenuta all'ultimo momento, espo– nendosi all'orchestrata campagna delle sinistre, quando i competenti organi dello stesso Ministero avevano già con-

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