Lo Stato - anno II - n. 2 - 20 gennaio 1961

TA.l\1PA mero non si perde occasione per fare la « tiratina ~ laicista e per criticare gfi « integralisti» cattolici i quali aìtri non sarebbero, poi, che i cattolici avversari della politica di apertura a sinistra. L'Europeo, inoltre, ha come colla– boratore fisso Indro Montaneffi (Marmidone) che in que– sto periodo si sente anticlericale e fi;ocomunista: di con– se<[uenza, non perde occasione per parfar bene di Nenni e di Krusciov e per parlar male di Pio XII (accusato post mortem di essere responsabile dei mali presenti) e dei cattolici in (tenere che a suo giudizio sono cofpevoli di aver impedito fino ad oi;i;i fa « scandinavizzazione » del– f'ltafia, di essersi opposti al divorzio, a:la soppressione della scuola privata, al dilagare degli spettacofi osceni e a tutte quelle iniziative che fanno felici Montanelli e To– gliatti. Un'aftra preoccupazione dell'Europeo è di seguire la attività di tutti gli intellettuali « progressisti» d'Europa, specie di quelli che si distinguono per la loro « spregiudi– catezza». Questa gente viene presentata come espressione della vera cultura che si batte contro l'oscurantismo dei cattolici e di tutti i nemici ... dell'apertura a sinistra. In questo modo si forma in Italia l'opinione pubblica. L'"Avanti!" e la cultura cattolica L'Avanti ha promosso un'inchiesta sulla cultura cat– tolica italiana. L'iniziativa, in sé, è interessante e po– trebbe permettere ai socialisti stessi di non farsi sove1"Chie illusioni sulle possibilità di distruggere ;a resistenza cattolica ai socia/comunismo. Infatti, l'Avanti ha deformato i termini della questione confondendo i cat– tolici con i democristiani 1 Così, ha preso come punto di riferimento, per un esame della posizione degli intellet– tuali cattolici, gli articoli pubblicati sulla rivista democri. stiana «Leggere» neila quale, come è noto, collaborano individui che amano dichiararsi laicisti e che sono - a quanto è possibile dedune dai loro scritti - chiaramente filomarxis ti. Inoltre - e questo è il secondo «errore» dell'Avanti - sono stati chiamati a pronunciarsi sul movimento cat– tolico e, in particolare, mila cultura cattolica uomini che non hanno alcuna preparazione sull'argomento se si esclude la fettura degli scritti di Carlo Falconi e qualche articolo apparso su rivistuole della sinistra di base. Troppo poco in verità. Non è possibile farsi un'idea di que; che rappresenta il cattolicesimo nel nostro Paese ascoltando i pareri di Franco Fortini, di Francesco Compagna o di Vgoberto Alfassio-G,·imaldi. Essi si !imitano a ripetere gli slogans in voga negli ambienti radica/socialisti e nulla di– cono che possa essere motivo di meditazione e di studio. L'Avanti ha, dunque, fnl:ito il colpo. Dalla sua inchiesta non sono apparsi evidenti i «di/etti~ degli intellettuali cattolici, ma son venute alla luce, in tutta la loro gravità e pericolosità, l'impreparazione e l'insensibilità dei quadri dirigenti del partito socia:ista. bibliotecaginobianco L'On. Bono mi e l'Internazionale Cristiana Un fatto di grande importanza è avvenuto nel mondo del lavoro europeo: hanno aderito all'Internazionale sin– dacale cristiana i coltivatori diretti itaìiani ed i sindacati cristiani operai tedeschi. L'/ nternazionale diventa così la prima organizzazione sindacale intra europea. A noi preme sottolinea,·e l'importanza de;/a adesione della Coltivatori Diretti che riporta nel seno dell'interna– ziona;e sindacale cristiana una così larga parte del mondo contadino italiano, che ne fu separa• con l'avvento del fascismo. Con questo fatto la Coltivatori diretti, che sempre si rifiutò al laicismo sindacale praticato dalla CISL, compie due scelte importanti: la prima rii;uarda la prosecuzione, su un piano europeo, dell'impegno catto;ico della Colti– vatori: la seconda rirruarda il fa-tto che, con !'adesione al– ;'Tnternazionale dei lavoratori cristiani. la Coltivatori Di- 1·etti sce<[lieil suo posto europeo non nel mondo del,'a proprietà artricola (finora i rapporti europei della Colti– vatori paHavano sovratutto attraverso le confederazioni a(!rarie. nel nome dell'« Europa ve,·de ») ma nel mondo del lavoro. E questo non so;o è molto f?ÌUsto, dato il carattere stesso dell' or(!anizzazione del!'on. Bonomi, che raggrup– pa avpunto i coltivatori diretti, ma è anche la via più proficua fJer la tutela dertli interessi a(fricoli italiani in Eurova. Dato che questo problema investe direttamente la politica economica dei governi, non si deve dimenticare che ..ronratutto su questo piano, le ori;anizzazioni sinda– ca;i dei lavoratori sono politicamente più ascoltate che non quelle ar;rarie. Ma la cosa ci pare ancora più importante sul piano morale e su quello politico italiano. La falsa imposta– zione sindacale della C!SL, che ha ricondotto le sinistre al;'er;emonia morale e politica del mondo del lavoro, aveva separato il sindacalismo non comunista dalle idee, annacquandolo in uno stinto democratismo ed in antico– munismo sentito alla base, ma non sentito al vertice, specie dopo l'avvento de[J!i on. Storti e Donat-Cattin alla direzione del/' or1;anizzazione. So;o l'on. Rapelli aveva condotto isolato la sua buona battar;lia, oste([1;iato persino dagli orrtanismi che la Chie– sa aveva deputato all'azione cristiana nel mondo del la– voro (e questa è una pa(!ina non onorevofe della no.<tra recente storia di cattolici italiani). Ora l'on. Bonomi porta a/;a intelli(!ente e coragi;io.<aazione dell'unico vero sindacalista cattolico italiano l'appo,·to prestigioso della JUa orr;amzzazzone. Per i vescovi della Svizzera o della Germania è una meravirtlia dolorosa che i lavoratori cattolici itaZiani emi– granti siano indirizzati ai sindacati socialdemocratici in– vece che a quelfi cristiani. Ora lo sconcio continua, ma /' on. Ronomi almeno può limitarne e bilanciarne le con– ser;uenze. Tra tante cose che vanno male, c'è final– mente una che è andata bene. 17

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