Fine secolo - 1-2 marzo 1986

FINE SECOLO* SABATO 1 / DOMENICA 2 MARZO 3 Calendario ragionato dellemostred'arte a cura di Carolyn CHRISTOV BAKARGIEV Mostre pubbliche Morandi:operesu carta Bologna, Galleria comunale d'arte moderna fino al 3I marzo Il progettodomestico La casa dell'uomo: archetipi e prototipi. Mobili, utensili e oggetti d'uso domestico, quadri, inci– sioni, disegni - tutto sul tema della casa, per illu– strare l'evoluzione dei modi di abitare nel mondo occidentale, dal letto di Luigi XIV al vivere at– tuale. C'è un bassorilievo di Aldo Rossi, ci sono delle figure in gesso di George Segai, spettri in un modello di abitazione 'standard' da periferia; c'è una capanna progettata da Franco Purini, nella quale sono esposti disegni, stampe e quadri che, dal '700 a oggi hanno cercato di rappresen– tare l'archetipo dell'abitare primigenio. Focolari domestici e molto altro. · Milano, Palazzo detla Triennale, v.le Allemagna 6. mart.-ven. 14,30-20;sab. e fest. 9,30-20, chiuso !un., fino al 23 marzo Da Manet a Giacometti Milano, Palazzo Reale, P.zza Duomo, tel. 871913 9,30-12,20 15,30-19,20 chiuso !un., fino al 30 marzo ÈdwardMunch(1863-1944) Milano, Palazzo Reale, Palazzo Bagatti-Va/sec– chi, 9,30-12,30 15,30-19,30, chiuso !un., fino al 16marzo GeorgesVantongerloo De Stijl, astrazione, avanguardia. Una mostra che ripropone il rigore e il progetto! · Milano, P.A.C., via Palestro 14, lei. 784688 dal 7 marzo al 20 aprile, 9,30-18,30, chiuso mart. lco Parisi Libertà è uscire dalla scatola; Architettura dopo; Crollo edificante. Quando si entra al PAC, nel salone centrale, si è subito sorpresi da una confu– sione di rumori sovrapposti. Provengono da un cumulo di televisori accesi gettati alla rinfusa fra· scatole di pelati Cirio. Dopo un po', si scorgono le gambe divaricate di una figura umana in gesso - schiacciata. Ci si trova lontani da una mostra di architettura 'postmoderna' e calati, quindi, nel Visita a studio Sergio· Lombardo:"Ho semprecercato di evitare la finzione e di entrarenella realtà" Sergio Lombardo è noto come un artista provo– catorio e 'ribelle' (paradigmatico è il suo Proget– to di morte per avvelenamento del 1970, una bot– tiglietta di cianuro e una busta sulla quale una scritta recita "da aprirsi sq_lodopo la morte di chi ha assunto il veleno"). E, soprattutto, un ar– tista laico, razionale, scientifico, il!uminista e contrario. alla linea magico-alchemica dell'arte. Oggi lavora su grandi Pitture stocastiche, opere altrettanto 'provocatorie' di quelle degli anni '60 e '70, ma sul piano della percezione individuale. Prendendo spunto da alcuni studi della psicolo– gia sperimentale sul problema della complessità e della proiettività, Lombardo ha quindi elaborato un metodo per costruire le sue tele psichedeliche e hard-edge, compost.: da poligoni di varie di– mensioni, forme e colori, alla ricerca della 'for– mula' più allucinatoria possibile. Per ovviare alle inevitabili ripetizioni di strutture che un uso "au– tomatico" del caso comporterebbe, Lombardo costruisce le sue forme col caso matematico, ba– sandosi per questo su sequenze di random num– bers (tira i dadi!). Varie funzioni e algoritmi gli permettono poi di passare dai punti sulla tela ai poligoni più o meno uniformenente distribuiti sulla superficie, oppure più o m:mo frastagliati o addensati. Lontano dagli espressionismi viscera– li, lucidamente dosa i suoi algoritmi e osserva come i numeri possono diventare mostri, mac– chine, figure umane, uccelli in volo, esplosioni dinamiche di colori brillanti. I quadri sono bitori (superfici virtu~lmente continue, sorta di ciam- ~ELLA belle appiattite: il lato destro di ogrii tela prose– gue la forma che termina sul lato sinistro, così come la parte superiore continua quella inferio- · re), eleganti strutture visive. Sono opere che non si lasciano guardare passivamente e che .costitui– scono quindi un punto di arrivo del precedente lavoro sul coinvolgimento del pubblico e sulla provocazione di "eventi", sebbene si tratti dei primi dipinti che l'artista esegue dal 196? (anno in cui iniziò infatti a costruire supercomponibi/i in formica, ai quali seguirono le Danze e i Concerti stocastici," gli Specchi tachistoscopici, ecc.). Pres– so la galleria romana A.A.M., è attualmente in corso una retrospettiva molto filologica di pro– getti dal I960 a oggi. Chi, invece, vblesse eserci– tare le proprie capacità percettive e proiettive · con le Pitture stocastiche, può farlo a Jartrakor, l'associazione culturale che l'artista ha fondato nel 1977 insieme ad alcuni giovani. Parliamo cqn lui. Se decidi di fare un quadro con 2lpunti-verti- · ce, c'è un numero fisso di poligoni, · Ila fine? Con 200 punti, si tende statisticame te ad avere dai 70·agli 80 poligoni. Siccome unisco i punti con quelli più vicini, il numero può infatti cambiare. Possono venirefuori tanti piccoli poligoni, oppure pochi, più grandi e più spigolosi ofra'stag/iati. · Usi sempre lo stesso numero di punti? Ho usato sistematicamente 50, 100! 150, 200 e 400 punti, ·per studiare gli effetti di diverse com– plessità. Ho visto, per esempio, che s11 la statistica è zero (se ogni punto è solo il risultato su un pia– no cartesiano di due numeri estratti a sorte, sen– za applicarvi alcuna funzione particòlare, n.d.r.), se in altre parole non ci sono correlazioni fra i punti, per esempio non c'è una tendenza ad am– mucchiarsi verso il centro, allora la migliore forma si ottiene con circa 100 punti. 1 Cosa significa 'migliore'? La più ambigua e ambivalente. Quella che si chiu– de in molti modi e che crea più allucinazioni. Gli -effetti cambiano a secondo della complessità, che è unfattore misurabile. A 50 punti, per rsempio, vie- nefuori unaforma più decorativa, dei mucchieuini con molto fondo. A 200, sempre a statistica zero, viene una specie. di carta geografica, delle forme frastagliate e molto bucate. Sembrano però troppo dei cut out o dei ricami, i poligoni diventano stabi– li efissi, non c'è ambiguità e lo spettatvre non ten– de a mescolare in modo arbitrario le varieforme. La "bellezza" di un'opera coincide per te con il massimo effetto allucinatorio? A livello di queste opere, sì. Raccolgo i commenti ai quadri e ho visto che leforme considerate più al– lucinatorie sono anche quelle dette più belle. Fino– ra, comunque, ho valutato soltanto un elemento - la struttura geometrica - ma può darsi che aumen– tando il numero dei colori usati, si possano eviden– ziare due "linee". Può darsi che vengano conside– rati più "belli" certi quadri più colorati, anche se sono meno allucinatori di altri. Non ho ancora sperimentato totalmente il rapporto complessi– tà/colore. Cosa significa "bello"? Ci sono molti modi di·parlare di bellezza. Ne pren– do solo uno adesso. I miei quadri.sono. come sai, dei bitori. Quindi, se faccio tante fotografie di un unico quadro e le metto una accanto atraltra come mattonelle, ho un'immagine ciclica, che si ripete, come su un pavimento. A questo punto, l'immagine diventa "brutta" perché la prrcezione si tranquil- bel mezzo dei problemi del 'moderno': l'arte to– tale, l'alienazione dell'uomo, nuovi modi di vive– re lo spazio dell'abitare ... Un'importante retro– spettiva, a cura di Flaminio Gualdoni. Milano, Padiglione d'Arte Contemporanea. via Palestro 12, tel.784688, 9,30-12 14,30-17,30 chiu– so mart., fino al IOmarzo Davide Benati , Reggio Emilia, Civici Musei, via Secchi 3, fino al 20 marzo Erbari e iconografiabotanica Siamo fra scienza e arte: volumi antichi, mano– scritti, erbari e tavole. Dì particolare importanza gli esempi della Jconographia Taurinensis, una raccolta di circa 7500 tavole realizzate tra il 1752 e il 1868. Catalogo Allemandi. Torino, Mole Antonelliana 9-19, fest. 10-13 14-19, chiuso !un., fino all'll maggio Aldo Rossi La Regione Piemonte e la GFT propongono cir– ca 80 disegni e progetti di architettura, dal 1967 al 1985, in una mostra curata da Carlo Olmi. La "Torre" a Buenos Aires, il Teatro "Carlo Feli– ce"' a Genova, la "Casa Aurora" a Torino, Il nuovo progetto per la Biennale a Venezia... Ca– talogo Mazzotta . .Torino, Accademia Albertina, via Albertina 6 fino al 16 marzo Cinquant'anni di pittura europea Opere delle avanguardie storiche, dal 19IO al 1960, apartenenti alla Collezione Guggenheim di New York: cubismo. futurismo, dada, surreali– smo, fauves, espressionismo ... Omaggio a Jean Helion Le due mostre sono a cura di Fred Licht, i" cata– loghi sono editi da Mondadori. Venezia, Peggy Guggenheim, Palazzo Venie, dei Leoni, 701 S. Gregorio, te!. 706288 dal 5 marzo alle 17,30 e fino al IO aprile GiambattistaTiepolo Venezia, Ca' Rezzonico, fino al 6 aprile Il viaggio della maschera Dall'Oriente a Venezia. Circa 100 maschere e marionette per ripercorrere la storia ·del teatro tradizionale dell'Asia. Fisionomie conturbanti, a volte demoniache, a volte feroci e tristi, di origi– ne turca, indonesiana, tibetana, giapponese, in– diana, tailandese e cinese. ·· Venezia, Museo Correr 10-18;chiuso mart. lizza e il soggetto non è più spinto a fare 'ipotesi' di lettura. Il cognitivismo e gli studi di psicologia inferenziale confermano infatti che la percezione è una questione di ipotesi sulla realtà. Le ipotesi vengono poi 'verificate' dal soggetto via via, e quando 'i conti tornano', la percezione è conclusa. Il soggetto guarda un'altra cosa, si distrae. L 'iln– magine percepita diventa parte dello sfondo e di un universo presupposto dal quale non siamo attratti. Se quindifaccio vedere una forma stocastica, sen– za un sistema identificabile. lo sguardo non si arre– sta. Lo spettatore cerca di analizzare fm infondo, senza però riuscire. Perché, allora, un'opera semplice come un Taglio di Fontana è vista come "bella''? È un altro genere di complessità e di bellezza. Non si tratta di percezione visiva. C'è un'ambiguità di

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