Fine secolo - 15-16 febbraio 1986

.._ ella pagina accanto, "D sogno di Awabi",di Katsushika Hokusai (1700-1849). Qui sotto, "Awabi e il polpoinnamorato", di Katsukawa ShUDSho, che fu maestro di Hokusai. Qui al .ceutro, "Octopus", di Bruno Caruso (1977). Accanto, 1111 analogo disegoo di Carusosu IDI francobollo di Sau Marino dedicato all'Anno mondiale del reumatismo. ~~ ..............__ - ...... ~ •.,.-ir--:A, •• ,. ----=====/A~ • Russia e le nazionalità oppresse, o fra l'URSS e i «satelliti», o fra il KGB e il resto del mon– do. Serve, per antonomasia, a rappresentare la morsa della mafia: in questi giorni, dopo il successo della «Piovra» televisiva, la parola è stata la più frequente nei titoli di giornale sul processo di Palermo, così come negli striscioni dei manifestanti. Ciò non toglie che anche in più normali manifestazioni studentesche faccia capolino qualche avanzo di polipo in figura di Legge Finanziaria, o che l'ultimo numero di «Panorama» pubblichi una mappa dell'Opus Dei intitolando «Come cresce il polipo di Dio». Buona per tanti .usi; l'immagine dovrebbe già solo per questo ·invitare a qualche cautela. Se la sua fortuna politica coincide, nel secolo scorso, con la categoria di imperialismo, il suo humus originario mescola in modo più intrica– to e rivelatore tre elementi centrali: la conce– zione della· rivoluzione, dal 1789 in ·poi, come cospirazione illuministica o massonica, e poi socialista (il cui contraltare è la nozione della cospirazione gesuita); l'ossessione del complot– to giudaico (che si cristallizzerà al passaggio del secolo nei nefasti «Protocolli dei Savi An– ziani di Sion»); e l'espansione dell'imperiali– smo. Simbolo antico, la piovra rivive ora come figura della modernità: di un mondo che si fa così piccolo da essere avviluppato nella stretta di un unico e gigantesco cervello. Da questa modernità cefalopodica sono atterriti i reazio– nari dell' Ancien Régime, ossessionati dai cor– rieri della Rivoluzione che,· come scrivono i loro abati, «viaggiavano molto», «viaggiavano a piedi», come i briganti o i vagabondi o gli zingari. Ne sono atterriti gli antisemiti, che ve– dono nell'Ebreo errante, nella Diaspora, una metastasi diabolica: la diaspora· è la condizione del complotto ebraico così come, si licet, l'emi– grazione lo è della mafia, o, adesso, del Drago– ne; e, prima che alla mafia, l'immagine della· piovra viene applicata al «complotto giudai– co». Ne sono atterrite infine le culture tradizio– nali. che vedono invaso il proprio territorio e la propria identità dall'espansione imperialisti– ca. e dalla sua ombra inseparabile, l'foterna– zionalismo socialista. E' la paura mutua di chi sta fermo e chi si muove, nutrita di sospetto, di frustrazione, e di violenza. ;~:·~·'. ~~:l • '> ··- FINE SECOLO* SABATO 15 / DOMENICA 16 FEBBRAIO ........... 17 Qui sotto, in un altro disegno di Hokusai, l'eroe leggendario Yorimitsou e il ragno mangiatore di uomini che egli attende di uccidere. Sotto, il capitalismo in un disegno di Scalarini dall'Avanti! del 1921. Nell'altrapagina, i~ basso, unastupenda posizione di Octopusvulgaris.Qui, in basso, il "Polipo colossale" in una celebreillustrazionedi Denys-Montfort (sec. XVIII). Lascivo, tessitore succhiasangue, Nel Bestiario dannato, la piovra occupa un posto· d'onore accanto agli altri principi del– l'orrore: il serpente, il ragno, il granchio, il topo, il pipistrello, il rospo... Roger Caillois, che le ha dedicato un libro prezioso (La pieu– vre. Essai sur la logique de l'imaginaire, 1973; trad. it. La piovra, FMR 1975) sottolinea la più stretta parentela fantastica fra la piovra e il ·ragno. Invero, i due si scambiano le parti sia nella rappresentazione del complotto,(la «Tela di ragno") sia in quella della proliferazione vo– r~ce. Il di~gno di Scalarini qui riprodotto, col ragno capitalistà,- ne è un esenìpiò~ Accanto; alla somiglianza, è là differenza, la..comple-' · mentarità, a suggerire significati e connessioni. La piovra ha, sul ragno, il vantaggio delle ven– tose: semplici strumenti di adesione pneumati– ca, ma interpretati dall'immaginazione mostri– ficante come altrettanti -1920!- succhielli. Le ventose non mancano di comparire sui Sata– nassi dei Giudizi finalj medievali, o nelle code · dei draghi trafitti da San Michele o San Gior– gio -così come nei mostri cinematografici con– temporanei. A somiglianza che nelle mignatte, fanno della piovra immaginaria un'avvolgente sanguisuga, connotato prediletto delle esose invettive antisemite a anticapitaliste. Ancora, se un adagio dice che «l'occhio della donna è un ragno», soprattutto nella piovra colpisce l'occhio, perfezionato e «quasi umano» -un grande occhio acquattato e protetto dalla mi– metizzazione, che spia tutto: altro connotato cruciale del complotto, dall'occhio implacabile di Dio alla telecamera di Orwell, ai satelliti che ci girano sulla testa e «leggono i titoli dei no– stri giornali». Come il ragno -e il granchio, malcapitato simbolo, nella sua arrancante e lo– sca obliquità, della peste e del cancro -il polipo è «rizomatico», e il kraken, la fantastica piovra gigante sul cui dorso le infelici navi gettano l'ancora, scambiandolo per un'isola, era pieno di diramazioni bitorzolute, come un gran tron– co sradicato. Ma nel polipo le irradiazioni sono serpentiformi, e riassumono così i carat– teri del Principe dei tentatori: non a caso il po– lipo è stato paragonato alla testa di Medusa, e

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